domenica , 24 Novembre 2024

Allarme da Italia Nostra “Salviamo la stazione Pescara porto della FEA”

Pescara – «Alla fine  vogliono cementare tutta  ma proprio tutta la Riviera Nord: oltre la estensione delle deroghe alla  tutta la edilizia privata, anche le aree pubbliche verranno riempite di edifici. La annosa questione delle aree ex FEA, la stazione di Pescara Porto della ex linea ferroviaria a scartamento ridotto Pescara-Penne, un pezzo importante della nostra storia, va verso la soluzione più scontata: altro cemento. Ci dicono:“ Abbiamo sbagliato a volerne fare un polo culturale; ora ne faremo un albergo, anzi un Art Hotel, dove l’arte sarà nella hall e sul piazzale”. Questo si capisce da quanto hanno deliberato in Consiglio Comunale con il cambio di destinazione d’uso per l’area , con la piena intesa della Regione che è la proprietaria ed è responsabile di una inerzia durata anni ed anni , come è responsabile di non aver fatto rispettare le precedenti convenzioni già in essere per la realizzazione del polo culturale.»

Insomma secondo gli attivisti di Italia Nostra ora si cambia la destinazione urbanistica, «si avvia quella  pratica “difficilissima” che non hanno trovato modo – in tutta la consiliatura- di completare per la storica Filanda Giammaria ( nonostante che  il Consiglio comunale fosse stato unanime nell’approvarla): non si vuole cambiare per  realizzare una struttura pubblica su un’area privata; si cambia per realizzarne una privata su suolo pubblico.
 Un palazzo di 15 metri di altezza sorgerà a sovrastare i resti della Stazione, ridotti ad ornamentali residui; l’arte come un pezzo di hotelleria, come parte dell’arredo, per ottenere buoni pareri su Trip Advisor.
 Mentre si prepara tutto questo si è consentito l’abbattimento del Hotel Carlton per farne un enorme condominio; oggi  si viene a dire che questa sarebbe la risposta alla carenza di alberghi. Dunque non politiche di sostegno e vigilanza sulle speculazioni ma privatizzazione delle aree pubbliche.»


 Italia nostra conclude segnalando nuovamente come il complesso dell’ Istituto Domus Mariae sia chiuso e , insieme alle ex aree FEA, costituisce l’intero isolato tra via Foscolo e via Manzoni. «E’ una grande occasione di riqualificazione urbana della zona  che non può essere affrontata episodicamente  con uscite dal sapore elettoralistico.
La Regione deve pretendere l’attuazione della convenzione in essere o revocarla in danno per mancata attuazione. Comunque Comune e Regione debbono favorire una partecipata riflessione sulle esigenze di quella parte di città senza  improvvise quanto oscure svolte dell’ultima ora.
NO AL CEMENTO NELLE AREE EX FEA.»

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