domenica , 24 Novembre 2024

Nuova sede Regione nell’Area di Risulta: Pettinari (M5S) “avrà un costo di 48,5 milioni di euro”

Pescara – «Si apprende dalla stampa che il Governatore Marsilio ha firmato l’Accordo di Programma con il Comune di Pescara per la realizzazione della nuova sede degli uffici regionali su Pescara nell’Area di Risulta. Quello che lascia sconcertati è l’analisi dei documenti allegati all’Accordo di Programma, approvato con DGR n. 260 del 11.05.2023, infatti leggendo l’allegato E’ Piano Finanziario, si scopre che l’intervento avrà un costo totale a carico delle casse regionali di 48,5 milioni di euro. Una cifra addirittura maggiore del costo del precedente intervento individuato dal Governo di Centrosinistra nell’immobile denominato “La City”, il cui costo ammontava a oltre 42 milioni di euro».

È quanto afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che sottolinea come la Regione Abruzzo coprirà il costo dell’intervento, con l’accensione di nuovo mutuo a tasso fisso del 4,2%, per 20 anni, per un prestito di 40 milioni di euro, da rimettere con quote annuali di quasi 3 milioni di euro. «Cioè una rata annua nettamente superiore a quella fissata per l’acquisto dell’immobile “La City” –commenta Pettinari– di poco più di 1,7 milioni di euro l’anno. Considerando che oggi la Regione Abruzzo paga poco più di 1 milione di euro l’anno per i fitti passivi su Pescara, il costo andrebbe a triplicarsi per i prossimi 20 anni.
Altra cosa poco chiara sono gli 8,5 milioni di euro che l’attuale Governo regionale ha messo a scomputo sul costo totale dell’intervento che prevede di recuperare dalla vendita dei propri immobili non più utilizzati. Ora se consideriamo che gli immobili principali che la Regione detiene su Pescara sono quelli siti in Via Raffaello e Viale Bovio e che per gli stessi, con l’art. 12 della Legge Regionale n. 32 del 13 dicembre 2022, è stato legiferato che gli eventuali introiti derivanti dalla vendita, stimati in 6 milioni di euro, saranno destinati ad interventi infrastrutturali nell’area territoriale della Provincia dell’Aquila, non si capisce con quali immobili si intendono recuperare gli 8,5 milioni da scomputare alla fine sul costo complessivo dell’intervento di 48,5 milioni di euro. Il rischio è che la Regione Abruzzo sarà costretta a trovare nel proprio bilancio anche questi ulteriori fondi per coprire la spesa. Parliamo di in un bilancio già critico dove non si riescono neanche a trovare i fondi per 5 milioni di euro da stanziare in favore delle famiglie per il caro bolletta.»

Pettinari sottolinea l’apparente ritorno dell’era dell’accensione dei nuovi mutui, il tutto per opere a suo avviso non assolutamente necessarie, da realizzare su un area centralissima di Pescara da utilizzare in altro modo.
«Non certo uffici pubblici. Abbiamo attualmente due edifici già di proprietà, su Via Raffaello e Viale Bovio, che potrebbero essere ristrutturati e ampliati così da soddisfare le esigenze della dislocazione del personale regionale su Pescara, con un costo nettamente inferiore, soli 13 milioni di euro, così come preventivato nel 2019 dallo stesso Servizio Gestione e Patrimonio Immobiliare della Regione Abruzzo. Così si valorizzerebbe il patrimonio pubblico già esistente invece il centrodestra preferisce lasciarlo in abbandono, e accendere nuovi fitti passivi o mutui per l’acquisto di ulteriori immobili. Tutto va contro a quanto adottato dal Governo nazionale in tema di “spending review“, in particolare con il Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini).
Ancora una volta il centrodestra si dimostra incapace di ottimizzare le risorse economiche e strutturali della nostra regione. Si preferisce fare proclami spot all’avvicinarsi della campagna elettorale, senza specificare che tutta questa roboante propaganda si tradurrà in nuovi costi per le casse della Regione e quindi degli abruzzesi. Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia rappresentano una sciagura per la nostra regione, e non smettono mai di ricordarcelo”» Conclude Pettinari.

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