lunedì , 25 Novembre 2024

Strada Parco. Dopo il tavolo con D’Alfonso la soddisfazione dei comitati e del PD di Montesilvano

Presenti tra gli altri, il consigliere regionale PD Camillo D’Alessandro, il Sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il vice Sindaco Enzo Del Vecchio, il nuovo presidente dell’azienda TUA Luciano D’Amico, i rappresentanti dei comitati e associazioni Carrozzine Determinate, Oltre il gazebo-No filovia, Utenti Strada parco e Ventimila metri cubi.

Giorni fa proprio D’Alfonso aveva invitato ad un tavolo tutti i portatori d’interesse della filovia, raccogliendo una richiesta di approfondimento sul tema in rete, e dando luogo al tavolo per una parola definitiva sul futuro della filovia per pensare un sistema di trasporto più eco-compatibile ed eco-sostenibile.

Diverse le osservazioni presentate dai rappresentanti dei comitati Carrozzine Determinate, Claudio Ferrante, Oltre il gazebo-No filovia, Utenti Strada parco, Ventimila metri cubi e cittadini, Gianni D’Intino, Ivano Angiolelli, Dante De Nardis, Maurizio Biondi, Antonella Ciancaglini, Antonella De Cecco e Mario Sorgentone.

A cominciare da:

– Tracciato riservato al filobus non a norma nella struttura del sottofondo stradale per il transito di veicoli pesanti;

– le banchine di fermata, spesso inaccessibili e pure sprovviste del conforme percorso “Loges” per gli ipovedenti,

– le barriere architettoniche solo parzialmente eliminare solo sul lato monte, data la mancanza di spazi idonei alla bisogna sul lato mare privo, di fatto, per lunghi tratti, di marciapiedi a norma;

– il contratto di fornitura stipulato il 21 maggio 2007, in corso di definitiva risoluzione, non prevede neppure un centesimo per la ricostruzione dei marciapiedi e della pista ciclabile,

– il vetusto e inefficiente impianto d’illuminazione dovrà essere totalmente rimosso e ricostruito, a spese esclusive dell’azienda locale “Pescara Gas”, posto che gli oneri pertinenti non siano stati previsti nel citato contratto di fornitura.

– il doppio bifilare al servizio del filobus è stato realizzato in diversi punti a stretto ridosso delle abitazioni civili, a distanza nettamente inferiore a quella minima di sicurezza;

– le due sottostazioni elettriche, collocate entrambe in manufatti costruiti fuori terra, anziché meglio interrate in cassoni di cemento armato, insistono anch’esse a ridosso degli edifici residenziali,

– gli unici lavori a valore aggiunto inconfutabile per la Comunità, sono rappresentati dalla demolizione del muraglione della Ferrovia Adriatica propedeutica alla realizzazione di un chilometro aggiuntivo del percorso dedicato, fino al congiungimento della cosiddetta Strada parco con Viale Europa a Montesilvano.

Dopo l’incontro la soddisfazione dei comitati che in una nota a firma Associazione carrozzine determinate Abruzzo, Claudio Ferrante , Comitato utenti strada parco, Maurizio Biondi e Comitato “oltre il gazebo” – no filovia Antonella De Cecco, scrivono:
“Ci pare un risultato straordinario da attribuire per intero al decennale impegno

delle associazioni e comitati di cittadini che hanno avuto a cuore la tutela del paesaggio e la stessa

sostenibilità economica del sistema da impiegare in esercizio”.

I lavori dell’aula si sono conclusi con l’impegno preteso dai cittadini di convocare a breve un

nuovo tavolo di lavoro ove esaminare il progetto complessivo da predisporre a cura della stazione

appaltante per la definitiva eliminazione di tutte le barriere architettoniche rilevate sul tracciato.

“Ovviamente, – aggiungono – senza che le soluzioni tecniche adottate rechino pregiudizio alla piena fruibilità e

accessibilità al relativo servizio da parte di tutta la cittadinanza, specie quella svantaggiata”.

“Alla verifica dell’impossibilità a praticare soluzioni congrue – come ribadito con forza al tavolo

dal Presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Claudio Ferrante – per l’infelice

condizione strutturale dello stato dei luoghi, la versatilità d’impiego del nuovo mezzo da scegliere

consentirebbe l’individuazione di percorsi alternativi più accessibili, in tal modo preservando

l’apprezzata e consolidata funzionale sociale, pedonale e ciclabile della Strada parco”.

SODDISFAZIONE DEL PD PER I RISULTATI RAGGIUNTI

Soddisfatto anche il Partito Democratico cittadino, che in una nota a firma della Segretaria Romina Di Costanzo, del gruppo consiliare e dirigente del partito ribadisce le perplessità che ha sempre avuto sull’opera e accoglie con soddisfazione i risultati del tavolo del Presidente, plaude all’impegno dei comitati e attacca l’amministrazione Maragno per la totaleassenza.

“Fa specie constatare, di fronte ad un tema centrale, oggetto di un acceso e decennale dibattito che divide la collettività, la totale assenza di esponenti dell’Amministrazione locale al tavolo regionale di ieri convocato dal governatore D’Alfonso per una disamina puntuale di quanto realizzato sull’ex tracciato ferroviario. Un’opera quella del primo lotto, che tra l’altro coinvolge una porzione importante di territorio montesilvanese.

Non si provi a giustificazioni di mancato invito, in quanto i processi partecipati coinvolgono per antonomasia tutti i portatori d’interesse del territorio ed evidentemente il risultato di evitare di assumere una posizione se non lasciarsi scivolare le decisioni altrui, quale è stata l’elettrificazione del tracciato, comporta inevitabilmente l’esclusione dai tavoli di discussione. D’altronde lo è stato anche per le conferenze di servizi sul tema del porto turistico della vicina Città Sant’Angelo, che collocandosi alla foce del fiume dovrebbe interessare anche il nostro territorio”.

“La strategicità di un’opera – aggiungono i rappresentanti PD – è normalmente frutto di condivisione, e nel momento in cui si subentra, si cerca nel bene e nel male, di spendersi e battersi in nome del bene della collettività e quando è necessario anche in contrapposizione con le linee di governo di stessa appartenenza politica, come lo è stato per il caso Ombrina mare”.

“Come Partito – ricordano – abbiamo da sempre espresso perplessità circa l’opportunità di scegliere quel tracciato quale sede di TPL e su questo un mezzo elettrico obsoleto quale il Phileas. Tra l’altro ci fu una chiara battaglia di contrarietà, non per un’avversione a aprioristica al TPL, ma di fronte alla constatazione dell’assenza dei presupposti giusti per una piena funzionalità e dunque efficacia del progetto. Un’opera che così come pensata inizialmente avrebbe dovuto connettere Silvi, Montesilvano, Pescara, Francavilla e risalire a Chieti, e dunque facilitare il trasporto, attraverso un consistente abbattimento dei flussi su strada”.

“In realtà – sottolineano è stato ‘eufemisticamente’ ultimato solo il primo lotto, pubblicato il bando per la progettazione definitiva del secondo e terzo lotto. Intanto negli anni, su sentenza del TAR di Pescara, il progetto non è stato oggetto di VIA, anche se in seguito il comitato VIA regionale aveva posto come indispensabile la valutazione dell’effetto cumulo prodotto dai diversi lotti, sottoponendo a VIA l’intera infrastruttura. Nel frattempo l’allora giunta regionale di centro-destra chiedeva al Ministro l’acquisto di sei Phileas, oggi non più impiegabili per il dichiarato fallimento a novembre dell’anno scorso dell’azienda costruttrice”.

“Siamo soddisfatti – continuano – che il governatore D’Alfonso abbia deciso di procedere al cambio del vettore, facendo leva sul progresso tecnologico del settore del trasporto pubblico rispetto al progetto originario e accogliendo le istanze delle associazioni e comitati di cittadini, ai quali va nuovamente il nostro plauso per aver avuto a cuore la tutela del paesaggio e la stessa sostenibilità economica del sistema da impiegare in esercizio. Oltre alla decisione di sospensione di gara sui due lotti”.

“Come Partito, – concludono – pur essendo favorevoli alla necessità di intensificare il trasporto pubblico locale, scoraggiando il trasporto su gomma, quale strategia di abbattimento del traffico e dei carichi inquinanti, abbiamo da sempre ritenuto che la strada parco potesse essere sede di un TPL solo a determinate condizioni congrue di adeguati parcheggi di scambio, abbattimento delle barriere architettoniche e riconnessione ad un tratto esteso di tracciato. Condizioni indispensabili a garantire una fruibilità su vasta scala e dunque vincolanti anche per un’economicità di investimento per la società di gestione.

Altrimenti se confinata ai soli sette chilometri e nell’impossibilità di implementare serie soluzioni alternative, sarebbe più opportuno preservare la consolidata funzionalità sociale, pedonale e ciclabile della strada parco, diventata un peripateo di svago per la città, grazie all’impegno dei cittadini e alla rigogliosa natura che ha fatto il suo corso”.

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