Pescara – “Lo Sport non va in vacanza” scatena a malcontenti tra le persone con disabilità e le loro famiglie. A denunciare l’iniziativa promossa dall’assessorato allo Sport del Comune di Pescara le associazioni operanti sul territorio regionale, Carrozzine Determinate e Angsa Abruzzo, i cui presidenti parlano di mancanza di sensibilità e scarsa attenzione da parte dell’assessore Martelli e del Coni.
Così il presidente di Carrozzine Determinate Claudio Ferrante: “Evidentemente l’assessore Martelli conosce poco l’articolo 30 della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che incoraggia e promuove la partecipazione delle persone con disabilità alle attività sportive. Non ci risulta che siano stati messi in campo istruttori esperti che abbiano le competenze specifiche per poter affrontare tutti i casi di abilità differenti. Vogliamo sapere se sono state fatte verifiche accurate sull’accessibilità di queste strutture, compresi spogliatoi e servizi igienici. Vogliamo conoscere quale sia l’intero programma specifico e quali sport potranno praticare le persone in carrozzina, le persone con amputazione, le persone con disabilità sensoriale e intellettiva. Forse l’Assessore non sa che lo sport per persone disabili è lo strumento migliore non solo per la riabilitazione ma soprattutto per l’inclusione sociale, infatti è anche uno strumento per socializzare, abbattere i pregiudizi e fare nuove amicizie.La disabilità è la prima causa di impoverimento al mondo e non ci sembra che il comune, come abbiamo specificato, abbia messo in campo risorse specifiche per andare incontro a tale iniziativa sportiva. Ci aspettiamo concretezza!”.
Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere: “Ancora una volta l’assessore Martelli si dimentica delle persone con disabilità – afferma la presidente Angsa Abruzzo Alessandra Portinari – ed è proprio il caso di dire che lo “sport va in vacanza” per quei bambini che hanno una 104 e che vivono questa condizione. Già la scorsa estate era stato fatto presente all’assessore comunale e al Coni che i bambini e i ragazzi con disabilità non potevano fare attività senza un’assistenza e anche quest’anno nell’avviso aperto ad un massimo di 1.000 partecipanti soltanto 10 posti sono riservati ai minori appartenenti a nuclei familiari che vivono un disagio sociale, condizione che non corrisponde certamente solo ad uno stato di disabilità. A distanza di un anno nonostante la nostra associazione abbia sollecitato di aprire l’attività ai bambini e ai ragazzi disabili, nulla è cambiato anzi, aumentando il budget, si assiste ancora una volta ad un trattamento discriminatorio, perché gli sport elencati non possono essere praticati da tutti. La maggior parte dei bambini con autismo, infatti, può praticare soltanto il nuoto e non la corsa campestre, ma gli assistenti non potranno essere presenti alle Naiadi e alla Piscina Provinciale e quindi molti bambini resteranno fuori. Uno scivolone dell’assessore Martelli che denota l’assenza di attenzione per le persone disabili. Siamo basiti dal perpetuarsi della mancanza di sensibilità, che non andrebbe sollecitata ogni volta ma dovrebbe essere un modus operandi di amministratori che hanno a cuore tutti i cittadini. Ci sentiamo offesi per tali comportamenti che escludono dal mondo dello sport le persone con autismo e le loro famiglie e in generale le persone con disabilità”.