giovedì , 21 Novembre 2024

PRG Montesilvano, PD e M5S “presunto danno erariale”

Montesilvano – “Presunto danno erariale.” È questo quanto i consiglieri comunali di opposizione del Partito democratico e del Movimento 5 stelle, denunciano rispetto a quello che hanno definito come affidamento e inadempienza nella redazione del piano regolatore comunale affidato dall’Amministrazione comunale nel 2019 all’architetto Zazzera.
E lo fanno in una conferenza stampa tenutasi ieri 10 marzo, all’indomani della nuova Legge regionale sulla Nuova Pescara che oltre a differire il termine ultimo di attuazione della fusione al 2027 con un nuovo cronoprogramma di adempimenti, preclude tra l’espletamento delle attività, l’adozione di atti di indirizzo generale, di pianificazione e programmazione. Il che significa l’obbligo a non procedere sulla revisione del piano regolatore di un singolo comune, a meno che non si faccia in forma associata attraverso l’istituzione di un ufficio di istituzione di vasta area o si chieda di pianificare una parte ben precisa del territorio in un inquadramento complessivo.
Pronta la risposta del Primo cittadino Ottavio De Martinis, che dalle colonne de “Il Centro” di oggi ha replicato, “Non è vero che finora non è stato fatto nulla e soprattutto che sono stati sprecati dei soldi pubblici. Mi auguro che il lavoro fatto sul nostro territorio possa essere ottimizzato e utilizzato integrandolo nell’ottica della nuova Pescara” il sindaco sul quotidiano cartaceo ha poi concluso “queste spiegazioni erano già state fornite nelle commissioni preposte”.

“Avevamo già espresso – evidenzia la consigliera Romina Di Costanzo (PD) – le nostre perplessità sia procedurali che di merito rispetto alla frettolosità con la quale l’Amministrazione con una delibera di giunta del 7 novembre 2019 decise di procedere all’affidamento esclusivo ad un singolo professionista con la formula ‘chiavi in mano’  la redazione del nuovo PRG, attraverso una delibera di giunta piuttosto che del Consiglio Comunale, l’organo deputato dal TUEL ad esprimersi su atti di indirizzo e pianificazione. Un affidamento che prevedeva in parola il completamento dell’attività entro 180 giorni dal conferimento, affidato in continuità ad un precedente incarico, non portato mai a compimento e secondo linee di indirizzo fissate al lontano 2005, quando lo scenario della città era notevolmente diverso e antecedente agli esiti referendari della fusione. Già nel 2018 la legge regionale aveva stabilito, nell’ambito dell’esercizio associato delle funzioni anche l’integrazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, pertanto già allora ci sembrava inopportuno affrettarsi a voler definire un piano regolatore della città, attraverso uno schema disallineato al processo di fusione. Oggi la nuova legge regionale cristallizza al comma 42 questo aspetto e preclude a partire dalla data di entrata in vigore della legge e fino all’istituzione del nuovo comune l’espletamento di una serie di attività, ricompresa anche l’adozione di atti di indirizzo generali di pianificazione e di programmazione. D’altronde il legislatore è stato acuto: che senso avrebbe consentire ai Comuni aderenti di programmare degli interventi sostanziali sul proprio territorio se gli stessi non potranno produrre effetti sul nuovo ente?”

“Più volte – commenta il Consigliere Comunale dem Antonio Saccone, Presidente della Commissione di Garanzia – abbiamo portato nella commissione che presiedo il tema, proprio perché sin da subito abbiamo ravvisato un’inopportunità non solo di merito rispetto al tema Nuova Pescara ma anche di forma. Perché voler affidare un incarico ad un professionista già inadempiente con un’ingente somma, anziché sollecitarlo a produrre gli atti? L’ex assessore Aliano chiamato a riferire a riguardo motivò la decisione per evitare di disperdere risorse economiche già impegnate e ci riferì che gli atti erano versati negli uffici tecnici ma stranamente secretati ai consiglieri. Tuttavia dal nostro punto di vista, si poteva revocare l’incarico pagando solo le somme dovute anziché liquidarlo totalmente. Pertanto riteniamo che si possa ravvisare un profilo di danno erariale, per il quale abbiamo già avviato e solleciteremo ulteriori verifiche agli organi di competenza”.

“Ricordo – aggiunge il Consigliere Comunale Gabriele Straccini, capogruppo M5S – che l’incarico era stato già dato nel 2010 e poi rinnovato nel 2019 ma ad oggi non è stato portato alcuno stralcio in commissione, sebbene siano già abbondantemente trascorsi i 180 giorni previsti dal nuovo affidamento, anche al netto del Covid. Abbiamo visto solo un paio di volte il professionista in commissione urbanistica, anche se gli accordi erano ben diversi, in quanto sarebbe dovuto venire a riferire mensilmente sugli sviluppi. In un primo momento la redazione era bloccata dalla necessità di una relazione geologica, che però è stata prodotta, mentre per quanto attiene la VAS (valutazione ambientale strategica), a quanto mi è stato riferito dall’architetto Antosa incaricata dello studio, non si può procedere per mancanza del piano”.

“Siamo di fronte – aggiunge il consigliere pentastellato Giovanni Bucci – alla volontà di reiterare un incarico affidato nel lontano 2010 dall’Amministrazione Cordoma, non portato a compimento ma che in passato gli stessi tecnici comunali e consiglieri avevano rigettato, e che De Martinis, una volta eletto Sindaco si è precipitato a riconfermare con l’assessore all’urbanistica Antony Aliano. Ma ad oggi dopo 13 anni non abbiamo avuto modo di visionare neppure una tavola”.

I Consiglieri di opposizione a Montesilvano: da sx, Straccini 8M5S), Di Costanzo e Saccone (PD) e Giovanni Bucci (M5S).

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