venerdì , 22 Novembre 2024

Nuova Pescara: il PD in Regione “serve lo spirito dei costituenti, non l’arroganza del centrodestra”

Pescara – Dai Consiglieri Regionali del Partito democratico Antonio Blasioli e Silvio Paolucci il resoconto di quanto accaduto ieri nella Prima Commissione, a margine delparere favorevole sul progetto di legge che modifica l’originaria legge istitutiva della Nuova Pescara.

«A fronte dell’invito ad un confronto costruttivo formulato dal centrodestra, a cui abbiamo risposto partecipando ad incontri e sedute di commissione con apporto propositivo, –spiegano i consiglieri Dem– ieri con un sub-emendamento sono stati fatti decadere tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione, alcuni dei quali avevano il chiaro scopo di migliorare la legge. La nostra attività proseguirà nel Consiglio regionale del 28 febbraio, in cui proveremo ad apportare miglioramenti alla norma, sempre nel merito, e senza fare sconti a questa maggioranza arrogante.»

Il Gruppo Regionale del PD proponeva nello specifico:

–       di istituire l’Ufficio delle fusioni, un organo già previsto dall’articolo 15 della legge regionale n. 10 del 16 giugno 2022, inserito con un emendamento a firma Paolucci-Blasioli che aveva ricevuto il voto unanime del Consiglio. L’ufficio delle fusioni avrebbe dovuto accompagnare i tre Comuni nella difficile fase di gestazione, ma a distanza di oltre 7 mesi non è stato ancora istituto, nemmeno a seguito della riorganizzazione dei Dipartimenti, approvata in Giunta Regionale lo scorso 16 febbraio e tanto contestata dai sindacati per via della mancata concertazione;

–       di capovolgere il meccanismo premiale immaginato dalla maggioranza di centrodestra. L’impostazione di Sospiri infatti lascia intendere con evidenza come la Nuova Pescara venga vista come un qualcosa da evitare e rinviare. Secondo il testo di legge approvato, se due Comuni su tre accorpano almeno tre funzioni entro settembre 2023, il premio che si configura è lo slittamento della nascita del nuovo Comune al 2027, dunque un obiettivo minimo. La nostra proposta prospettava invece la nomina di un certo numero di coordinatori, uno per ciascuno degli 11 servizi da associare sulla base del D.L. 78/2010, così come modificato dalla Legge 56/2014 (legge Delrio), scelti dal Presidente della Regione, sentiti i Comuni, tra i dirigenti e i responsabili di servizio dei tre enti. Con queste finalità: 

1)     coinvolgere nel difficile percorso di gestazione figure senza dubbio esperte in materia di macchina amministrativa, mentre la politica comunale, al netto del periodo covid, non si è dimostrata all’altezza come riconosciuto dallo stesso Presidente Sospiri in sede di presentazione del progetto di legge legge;

2)     continuare ad adoperarsi per provare a centrare l’obiettivo della nascita della Nuova Pescara entro il 1 gennaio 2024;

3)     rimettere la decisione di un eventuale slittamento al 2027 al parere dei coordinatori in questione, ad un parere dunque oggettivo ed esente da calcoli politici e ambizioni personali, formulato sulla base della possibilità o meno di perfezionare efficacemente l’integrazione dei servizi entro settembre senza arrecare danni e disagi alle città e alle comunità interessate;

4)     E in caso di slittamento, continuare ad avvalersi delle loro competenze per altri 18 mesi al fine di completare l’integrazione dei servizi ben prima della nascita della nuova municipalità ed evitare quindi il rischio di nuovi rinvii;

–       di far venire meno qualsiasi discrezionalità del Presidente della Giunta e del Consiglio in merito all’istituzione della Nuova Pescara, il primo già inadempiente a norma dell’art. 9 della legge vigente, in base al quale avrebbe già dovuto commissariare la procedura di fusione;

–       di rendere irreversibile il processo di fusione, prevedendo nel periodo che intercorre dal 2024 e 2027 scadenze e relative sanzioni in caso di inadempienza, con il chiaro obiettivo di evitare che nel 2026 ci si ritrovi nella situazione attuale, ovvero con un lavoro tutto da assolvere e un ritardo tali da rendere necessaria un’ulteriore proroga.

Chiedevamo inoltre: 

–       di impiegare parte del finanziamento previsto di €. 150.000,00 per un supporto alla redazione dello statuto, al fine di consentirne l’approvazione da parte dei Consigli comunali entro settembre. L’approvazione dello statuto entro tale data diventata nella nostra proposta la condizione per andare oltre il 2024, perché rappresenta un passaggio fondamentale per accelerare il processo di fusione, sensibilizzare la cittadinanza e agevolare l’associazione delle funzioni. Anche perché proprio nello Statuto, che successivamente avrebbe comunque potuto essere modificato dal Consiglio comunale del nuovo ente, secondo le disposizioni del TUEL, saranno indicati e istituiti i Municipi, punto essenziale della nuova Città;

–       di finanziare la legge regionale con la somma preventivata, 300mila euro, in un’unica soluzione e non in due tranche, così da arrivare il prima possibile ad associare le funzioni;

–       di costituire un albo per i comitati e le associazioni che hanno accompagnato la nascita della nuova città, favorendo partecipazione, adeguata informazione e controllo su ciascuna fase del percorso, oltre a prevedere la possibilità di essere auditi una volta l’anno dalla Commissione competente. Crediamo che rendere il procedimento il più trasparente possibile possa contribuire a vivacizzare ulteriormente il dibattito e a rendere più difficile la vita ai frenatori;

–       rimettere all’Assemblea dei Consiglieri comunali la decisione sul nome della nuova città, in caso di modifica della denominazione prevista dalla legge vigente.

Tutte queste proposte, illustrate sia nel corso di incontri che nelle sedute di Commissione, lamentano Blasioli e Paolucci, non sono state prese in considerazione. «L’approvazione di un subemendamento che ha riscritto la legge ha fatto decadere i nostri emendamenti e anche venir meno la discussione sulle istanze avanzate dai Comuni. Col risultato di un testo ancora più confusionario che non fornisce alcuna certezza circa la nascita della Nuova Pescara al 2027.» Concludono i consiglieri di opposizione.

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