Spoltore – Il Comune di Spoltore, in Abruzzo, ha organizzato un evento per sensibilizzare sulla donazione di organi e sui corretti stili di vita che la rendono possibile. Durante l’evento, Daniela Maccarone del Centro Regionale per i Trapianti ha sottolineato che le opposizioni alla donazione degli organi aumentano scendendo di latitudine, con Umbria e Basilicata al primo posto e Abruzzo al terzo. Questo dipende dalla fiducia verso la sanità pubblica, ma anche dalla comunicazione e dalla percezione che si ha dei medici.
Irene Rosini, coordinatrice infermieristica dell’Unità Operativa Complessa di Anestesiologia Rianimazione e Terapia del Dolore ASL di Pescara, ha sottolineato l’importanza del consenso a monte, per cui i familiari di un potenziale donatore devono decidere in una situazione difficile. La legge considera tutti i cittadini donatori, ma in mancanza di una dichiarazione di volontà, la mancata dichiarazione viene considerata un assenso alla donazione. Tuttavia, il “silenzio-assenso” introdotto nel 1999 non è mai stato applicato a causa della mancanza dei decreti attuativi.
Anche la disinformazione giornalistica può influire sulla decisione dei familiari di opporsi alla donazione degli organi. Ad esempio, è stato citato un caso di un giovane di Verona che si sarebbe risvegliato dal coma profondo dopo che i genitori avevano già autorizzato l’espianto degli organi, ma in realtà, la differenza tra il coma e la morte cerebrale è “la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo”, e solo in questo caso è possibile la donazione degli organi. Il giovane di Verona non era stato oggetto di un accertamento di morte e non si stava per procedere a un prelievo di organi.
Il sindaco Chiara Trulli ha concluso l’evento sottolineando l’importanza del coinvolgimento dei medici di base e della collaborazione tra diverse organizzazioni per sensibilizzare sulla donazione degli organi.