venerdì , 22 Novembre 2024

Nuova sede della Regione nell’area di risulta e V.I.A. da Italia nostra parte il ricorso al TAR

Pescara – La Sezione pescarese di Italia Nostra prosegue nella sua battaglia per salvaguardare dal cemento e dal traffico l’area di risulta della ex ferrovia. Già con il grande evento del 29 ottobre, “Un mare di verde per Pescara” furono illustrati i benefici che porterebbe un grande Parco centrale nel cuore della città, rispondendo alle aspettative dei cittadini sulla riqualificazione dell’area di risulta.

“Purtroppo Comune e Regione hanno deciso di NON sottoporre a V.I.A. l’invasivo intervento progettuale che hanno proposto al centro di Pescara e che ridimensiona il parco centrale già previsto per introdurre i grandi palazzi degli uffici regionali.” Commenta la Sezione pescarese di Italia Nostra facendo sapere che oltre alle iniziative, ora l’associazione ha intrapreso, con l’Avvocato Luca Presutti del Foro di Sulmona, la strada del Ricorso al T.A.R. che nello specifico ha come obiettivo l’annullamento:
del Giudizio n. 3786 dell’01/12/2022 (Prot. n° 22/0480200 del 10/11/2022) del Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione d’Impatto Ambientale della Regione Abruzzo, recante ad oggetto: “Parco Centrale: riqualificazione dell’area di risulta dell’ex stazione ferroviaria”;

di ogni altro atto, antecedente conseguenziale e connesso a quello sopra richiamato lesivo degli interessi della ricorrente.

Il ricorso contro Regione Abruzzo e Comune di Pescara da parte di Italia Nostra, coadiuvata da un team di tecnici ed esperti, è conseguenza della decisione presa il primo dicembre 2022, quando la commissione regionale VIA ha dato atto al Comune di Pescara che le modifiche progettuali da esso proposte per l’area di risulta non sono rilevanti.

“Una decisione –commenta Italia Nostra– che non tiene conto del merito della proposta e non risponde alle motivate osservazioni presentate. Conseguenza necessaria dopo le reiterate richieste, le importanti manifestazioni pubbliche e gli appelli rimasti inascoltati di una grande parte di cittadini, associazioni, esperti del settore. Con questa superficiale decisione si sottrae l’intervento all’iter previsto dal nostro Codice dell’Ambiente che prescrive di sottoporre i progetti importanti alla valutazione di impatto ambientale, prevedendo la partecipazione di cittadini, associazioni, tecnici.”

L’Associazione ricorda infatti che la VIA è un momento decisionale democratico fondamentale, creato per una maggior tutela ambientale e per controllare e valutare i progetti nel rispetto per la qualità dell’ ambiente e la vivibilità.

“Pensare che il progetto nella zona di maggior pregio urbano della città di Pescara possa essere affrancato dal confronto, dalla partecipazione e dalla valutazione scientifica – conclude l’associazione– denota la superficialità dell’approccio ai grandi progetti, che ormai rincorrono i finanziamenti tralasciando quello che è più importante: una progettazione attenta, che tenga conto dell’attuale momento di disequilibrio ambientale che viviamo universalmente. Una progettazione che sia condivisa e giusta per i cittadini e per la città.
Per tale motivo Italia Nostra ha deciso di contrastare anche in sede di giustizia amministrativa questa decisione negativa per il suo futuro ambientale e sociale; a tal fine fa appello a tutti quanti possano aiutarla nella raccolta fondi per il percorso procedurale che è stato intrapreso e che può essere sostenuto solo con l’aiuto dei cittadini.

Tutti i contributi sono importanti: da Italia Nostra l’appello alla partecipazione aderendo e propagandando l’iniziativa. “SOSTENIAMO UN MARE DI VERDE PER PESCARA – RICORSO AL TAR”

Si può versare sul conto di Italia Nostra:
Codice IBAN:
IT94Y0760115400000014030654
Causale: ricorso al TAR-area risulta Pescara

Il Pd appoggia il ricorso e promette un’opposizione sempre più dura e intransigente

«Non possiamo che condividere il ricorso al Tar, presentato da Italia Nostra, contro il giudizio n. 3786 del 1 dicembre 2022 del Comitato regionale VIA sulla sciagurata localizzazione della sede regionale – un manufatto di cemento di 20.000 mq edificabili più 6000 mq di parcheggi – all’interno dell’area di risulta. Un primo passo necessario al fine di impugnare anche gli ulteriori provvedimenti che seguiranno da qui in avanti. Questa mattina abbiamo voluto esprimere la nostra approvazione intervenendo alla conferenza stampa indetta da Italia Nostra e da tutte le altre associazioni impegnate nella tutela del patrimonio storico e naturale. Con loro abbiamo collaborato attivamente, fornendo tutta la documentazione in nostro possesso, raccolta in virtù della nostra partecipazione al procedimento con cui il Comune di Pescara ha, a nostro giudizio, eluso la valutazione preliminare.  Sappiamo che Comune e Regione stanno lavorando ad un Accordo di programma tra enti. Documento che, per prima cosa, in mancanza di un progetto non può costituire variante, e che soprattutto sarebbe irragionevole perché continuerebbe ad estromettere la cittadinanza dalla discussione sulle sorti dell’area centrale e più importante di Pescara. Per questo, dopo aver informato di quanto accaduto il Comitato Via nazionale e successivamente, nello specifico, il suo Presidente – con note rispettivamente del 19 novembre e 6 dicembre 2022 -, nei prossimi giorni interpelleremo anche la Corte dei Conti per sapere se continuare ad impegnare somme per la progettazione, in pendenza di un ricorso così ben motivato, non costituisca un danno economico per la Regione. Ricorderete come nella conferenza stampa del 5 dicembre avevamo presentato come un gioco di prestigio il palazzo della Regione che compariva e scompariva dall’Area di risulta. Se da un lato infatti il Comune di Pescara sosteneva con varie argomentazioni i benefici apportati rispetto al precedente progetto, che aveva avuto il vaglio del Comitato VIA, mediante la realizzazione della sede regionale nell’area di risulta, dall’altro nella richiesta invitava sostanzialmente il Comitato VIA a esprimersi sollo sullo stralcio dell’area in cui dovrebbe nascere la Regione, con un giudizio piuttosto pilatesco, com’è sembrato a tutti quelli che hanno avuto modo di leggere. Inoltre è evidente l’elusione della direttiva europea in materia ambientale.  Il ricorso di Italia Nostra e delle altre associazioni pone l’accento proprio sulle novità del codice dell’ambiente e in particolare sulle recenti procedure di valutazione preliminare, che non possono essere utilizzate per frazionare i progetti ed eludere un giudizio complessivo su un’opera che aggiunge cemento e toglie verde. Ricordiamo che la Superficie di realizzato viene portata da 7.000 mq a 21.000 mq (20.000 dei quali destinati alla sola sede regionale), oltre ai 6000 mq di parcheggi interrati ad uso esclusivo della Regione. Confidiamo che questa decisione possa costituire un precedente valido anche per valutazioni preliminari presentate per altri progetti.  Siamo felici di aver ritrovato nelle motivazioni del ricorso riportate dall’Avv. Luca Presutti molte delle osservazioni da noi rilevate dinanzi al Comitato Regionale VIA. Continueremo ad opporci in maniera sempre più dura e intransigente contro questo progetto pessimo e non condiviso con la città. Invitiamo tutti i cittadini che hanno a cuore la città a partecipare alla sottoscrizione di Italia Nostra per le spese di lite derivate da questo ricorso e dai prossimi che dovranno presentarsi.» Così il Consigliere Regionale Pd Antonio Blasioli insieme al Consigliere Comunale Pd Piero Giampietro.

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