In seguito alla comunicazione della Fondazione Oltre le Parole di un budget insufficiente per proseguire il percorso riabilitativo di oltre 15 famiglie e, in seguito a colloqui con il presidente della Fondazione, Victoriano Lemme, denunciamo una situazione sconcertante, a causa dell’interruzione delle terapie a partire da lunedì 13 febbraio p.v., provocando gravissimi danni ai bambini ed ai ragazzi, ma anche per le liste di attesa per la presa in carico, i cui tempi si allungano sempre di più fino a data da destinarsi.
«Non possiamo più accettare tali carenze da parte della Asl di Pescara e dopo aver svolto un’azione di mediazione con la Regione Abruzzo e con la Fondazione Oltre le Parole porteremo avanti, con tutte le nostre forze e con i mezzi che abbiamo a disposizione, le istanze delle famiglie coinvolte e di quelle che non inizieranno prontamente le cure, nonostante abbiano avuto una diagnosi precoce di autismo. E’ evidente che la Asl di Pescara non ha elaborato un fabbisogno reale rispetto ai numeri delle persone con autismo presenti sul territorio, pertanto, chiediamo un incontro immediato e urgente con il direttore generale, Dott. Vincenzo Ciamponi, con il direttore del dipartimento Salute Mentale dell’ospedale di Pescara Dott. Renato Cerbo, alla presenza dell’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì, i quali dovranno attraverso, Angsa Abruzzo, rispondere alle famiglie della grave situazione in atto. Già nei mesi scorsi la Fondazione Oltre le Parole annunciava ai pazienti che non essendo andati a buon fine gli innumerevoli tentativi effettuati nei confronti della ASL di Pescara e dell’Assessorato alla Sanità di adeguare il budget per garantire la presa in carico era venuta meno ogni possibilità di continuare il percorso sanitario. Da quel momento le famiglie hanno convissuto con l’angoscia di vedersi interrompere le terapie da un momento all’altro, fino all’ultimatum di alcuni giorni fa quando convocati in riunione gli veniva anticipato che il centro di riabilitazione non aveva più le risorse ed era costretto a procedere dimettendo una quindicina di ragazzi di cui 13 del centro diurno .»
ANGSA Abruzzo immediatamente si è schierata al fianco del comitato spontaneo delle famiglie cercando di portare avanti una complicata opera di mediazione tra Centro Oltre le Parole e Regione Abruzzo. Proprio quando la situazione sembrava essersi sbloccata con lo stanziamento delle risorse non solo per garantire la prosecuzione delle terapie per gli utenti attuali, ma anche per dare accesso alle tante famiglie impantanate nelle famigerate liste d’attesa, inspiegabilmente il tavolo è saltato e la Fondazione ha in una lettera comunicato ieri sera le dimissioni.
«Come Associazione noi continueremo a garantire il nostro supporto al fianco delle famiglie. Non solo la Costituzione riconosce la salute come diritto fondamentale dell’individuo nonché interesse della collettività (art. 32) ma con la l. 134/2015 l’autismo è stato inserito nei LEA (livelli essenziali di assistenza). Anche in ragione di ciò il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con disturbi dello spettro autistico, le prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi estrumenti basati sulle piu’ avanzate evidenze scientifiche. (art. 60 d.p.c.m. 12 gennaio 2017). Abbiamo quindi allertato il nostro responsabile legale, Avv. Christian Bove, che depositerà ricorso d’urgenza dinanzi la Magistratura per l’immediato reintegro degli utenti e valuteremo anche se sussistono i presupposti per eventuali esposti per interruzione di pubblico servizio. La Corte Costituzionale si è pronunciata più volte nel senso che le esigenze di bilancino possono condizionare l’erogazione dei servizi fondamentali(tra le tante: sentenza n. 275 del 2016).»
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