L’Aquila – È Guido Castelli il nuovo commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016.
Avvocato e Membro di FdI è stato sindaco di Ascoli Piceno e Assessore per la Regione Marche con deleghe al Bilancio, Finanze, Ricostruzione, Trasporti regionali, Enti e Aree di crisi industriali.
Castelli succederà a Giovanni Legnini dopo il visto della Corte dei Conti.
“Rivolgo un plauso alla presidente del Consiglio Meloni per la nomina di Guido Castelli a commissario alla ricostruzione post-terremoto del Centro Italia, che abbiamo condiviso e sostenuto anche dall’Abruzzo. Allo stesso tempo saluto e ringrazio per il lavoro svolto in questi anni Giovanni Legnini, oggi impegnato nell’emergenza di Ischia”.
Lo afferma il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris.
“Con Castelli, al quale mi lega un rapporto antico e consolidato, maturato durante il suo mandato – omologo al mio – di assessore alla Regione Marche”, continua Liris, “sono sicuro che proseguirà egregiamente il lavoro iniziato, forte anche di un punto di vista che ha il valore aggiunto di provenire dall’amministrazione locale. Non va infatti dimenticato il lungo percorso politico di Castelli, già sindaco di Ascoli Piceno”.
“Da assessore con deleghe al Bilancio e al Cratere, proprio come me, con Castelli mi sono interfacciato quasi quotidianamente per anni, su temi che accomunano le due Regioni che oltre ad essere confinanti hanno, purtroppo, condiviso tragedie come quella dei terremoti del 2016-2017.
“Continueremo a lavorare insieme”, osserva Liris, “forti anche dell’esperienza del 2009 che ha rappresentato un modello per la gestione dell’emergenza ed è stato un caso unico di ricostruzione, per dimensioni e caratteristiche. Quel modello andrà preso in considerazione per replicare le buone pratiche e deve essere da insegnamento per eventuali miglioramenti normativi e procedimentali. L’obiettivo, condiviso e che non può avere colori politici, deve essere quello della ricostruzione totale degli edifici, della ricostituzione del tessuto sociale e del rilancio economico di aree fragili che già in situazioni ordinarie fanno i conti con numerose difficoltà”.
“Da parte nostra, piena fiducia in Castelli al quale offriamo da subito massima disponibilità a collaborare”, conclude Liris.
Critiche dal PD regionale: Fina “Errore sostituire Legnini ”
“La scelta del governo Meloni di nominare un nuovo commissario alla ricostruzione nel Centro Italia nella persona del senatore Guido Castelli è naturalmente legittima. Sono tuttavia uno sbaglio e un enorme rischio quelli del governo che interrompono il lavoro di Giovanni Legnini, che è stato una svolta riconosciuta da più parti nei territori terremotati, come sottolineato dai significativi e ripetuti appelli dei giorni scorsi di cittadini e rappresentanti istituzionali”: lo dichiara il senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese.
Fina prosegue: “Nell’interesse delle popolazioni del cratere non possiamo quindi che augurare buon lavoro a Castelli, e auspicare che lo conduca nel migliore dei modi. La scelta di non ascoltare le voci che sono arrivate dal territorio, e di ignorare tutto il merito, i risultati di un lavoro in corso come quello di Legnini, sono comunque errori. Perché fanno ripiombare nel pericolo di un rallentamento un percorso che in passato, prima di Legnini, ha già subito uno stallo inaccettabile per i cittadini coinvolti, visto quello che avevano dovuto passare in occasione delle scosse sismiche del 2016 e del 2017. Ricordo di aver molto lavorato alla scelta di Legnini con l’aiuto di Nicola Zingaretti in qualità di Segretario nazionale del Pd e Presidente della Regione Lazio, Dario Franceschini come Ministro capo delegazione del Pd al Governo, l’unità granitica dei parlamentari del Pd abruzzese e di tutto il gruppo dirigente, la comprensione e il sostegno degli altri parlamentari abruzzesi di centrosinistra e del M5S, questi ultimi anche come interlocutori intermediari con l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la condivisione di gran parte dei partiti del centrodestra ed infine un dialogo serrato e positivo con gli altri rappresentanti di tutti i territori. Un lavoro nell’interesse delle cittadine e dei cittadini e non di un partito; lo dimostrò anche la non rivendicazione politica ma il riconoscimento unanime. Perché Legnini ha rappresentato, tra le altre cose, anche la messa a disposizione di un’esperienza istituzionale figlia dell’Abruzzo che ha dovuto subire, prima del sisma 2016-17, la tragedia del 2009 per affrontare la quale anche Legnini fu determinante. Ma questo è il primo significativo regalo del Governo Meloni: sordità totale e sdegnosa indifferenza alla richiesta dei territori, di tutti i territori del cratere, che non hanno meritato nemmeno un incontro o una risposta. Prima viene il suo partito e la composizione delle ambizioni interne”.
Il sindaco di Teramo e delegato Anci alla ricostruzione post sisma D’Alberto: “Al senatore auguri, chiediamo di proseguire nel percorso di Legnini”
“Prendiamo atto della decisione del Governo di nominare come commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016-207 il senatore Guido Castelli: a lui rivolgiamo i nostri sinceri auguri, nella convinzione che il neo commissario proseguirà sulla strada tracciata. Non possiamo però non esprimere contrarietà verso il metodo utilizzato dal Governo e la tempistica adottata”. Così il Sindaco e delegato Anci alla ricostruzione post sisma del Centro Italia Gianguido D’Alberto.
Il primo cittadino, intervenendo sul passaggio di consegne alla guida della struttura commissariale, rileva come “sarebbe stato opportuno un percorso preparatorio a questo avvicendamento e di confronto, considerando, altresì, la figura istituzionale di un commissario il cui lavoro è stato vitale per la ricostruzione dei territori del Centro Italia colpiti dai terremoti del 2016 e del 2017”.
Per il primo cittadino la nomina di Castelli “è arrivata in assenza di interlocuzione con i sindaci, con i territori, con i comuni, contrariamente a quanto avvenuto nelle precedenti occasioni. Questa assenza di confronto ci lascia fortemente perplessi. In ogni caso, il nostro auspicio è che si prosegua lungo la direzione tracciata da Legnini e che non si disperda quel patrimonio straordinario che, anticipando i tempi, ha coniugato ricostruzione e rigenerazione e che ci viene lasciato in eredità dal lavoro degli ultimi tre anni. Un lavoro che ha finalmente dato una prospettiva concreta alla ricostruzione dei territori del Centro Italia”.
Nel salutare il nuovo commissario, “con il quale auspichiamo, anche in virtù della sua esperienza come primo cittadino, di proseguire in quel percorso virtuoso avviato in questi anni”, D’Alberto ricorda le misure adottate da Giovanni Legnini per far partire, e successivamente per velocizzare, il percorso di ricostruzione, evidenziando in particolare il percorso normativo di semplificazione della ricostruzione privata e di quella pubblica, i programmi straordinari di ricostruzione, le ordinanze speciali, le nuove parcelle per i tecnici, il nuovo prezziario unico del cratere e l’aumento del contributo concedibile (pari al 25% per gli immobili produttivi e al 20% per quelli residenziali), la proroga del Superbonus 110% fino al 2025, il nuovo programma delle Opere Pubbliche, i nuovi programmi per gli edifici di culto, il programma di rigenerazione urbana Next Appennino, la redazione del Testo unico sulla ricostruzione, la nuova piattaforma telematica per il Cas e la nuova piattaforma Gedisi per la presentazione delle richieste di contributo alla ricostruzione, l’incremento di personale per comuni e Usr, la stabilizzazione di 399 unità di personale dedicato.
“Nell’augurare buon lavoro al senatore Castelli – conclude il Sindaco di Teramo – non possiamo esimerci dal ringraziare Giovanni Legnini per l’enorme lavoro svolto insieme ai sindaci e ai territori. Nel 2020 l’Anci ha avuto un ruolo fondamentale nel chiedere, alla guida della struttura commissariale, una figura di alto profilo e politicamente autorevole. Figura che fu individuata proprio in Giovanni Legnini, ai quali i territori del cratere sismico, con i 138 comuni interessati dalla ricostruzione e le relative popolazioni, saranno sempre riconoscenti sul piano istituzionale, politico, umano e professionale. Perché è proprio grazie al lavoro che ha svolto in questi tre anni, nel confronto e nella collaborazione con le istituzioni e le comunità localo, che i territori del Centro Italia colpiti dal sisma hanno ripreso ad avere fiducia in un futuro nel quale non credevano più”.