venerdì , 22 Novembre 2024

“Miglior miele dei Parchi dell’Appennino 2022”: si replica il concorso che decreta le eccellenze del settore

Pescasseroli – Il concorso per la selezione dei migliori mieli dei Parchi dell’Appennino, nato 10 anni fa dalla collaborazione tra i Parchi Nazionali del Gran Sasso e Monti della Laga, della Majella e d’Abruzzo, Lazio e Molise oltre al Parco Regionale Sirente Velino, dallo scorso anno si è ampliato ad altre aree protette nazionali come il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ed il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.

Questa seconda edizione del concorso si inserisce nell’ambito delle iniziative finanziate dal Ministero della Transizione Ecologica in tema di tutela della biodiversità ed in particolare degli insetti impollinatori. Nell’ambito di questo, sono stati selezionati i mieli più pregiati prodotti all’interno delle aree protette che formano la rete appenninica di tutela degli ambienti montani. Il premio è stato assegnato nell’ambito della manifestazione “Mielinfesta” tra oltre 75 mieli di varie tipologie iscritti al concorso da 38 apicoltori.

Nel corso di Mielinfesta, che quest’anno si è tenuto presso la sede comunale di Ortona dei Marsi (AQ) nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per celebrare il centenario della fondazione dell’area protetta, si è tenuto un convegno di presentazione dei risultati delle numerose attività previste dalla Direttiva Biodiversità del Ministero della Transizione Ecologica, oggi MASE, a tutela degli insetti impollinatori. In particolare, il dott. Antonio Felicioli e la Dott.ssa Francesca Coppola dell’Università di Pisa – Centro Avanzi hanno hanno presentato i risultati finali ottenuti al termine di una collaborazione biennale sulla ricerca e conservazione dell’apoideofauna nei Parchi Nazionali dell’Appennino Centro- Settentrionale.

Le attività di ricerca condotte nei sei Parchi Nazionali – sottolinea il dott. Felicioli – hanno permesso di incrementare le conoscenze inerenti l’apoideofauna presente all’interno di questi territori e mettere in evidenza la presenza di specie di rilevante interesse conservazionistico in quanto incluse nella lista rosse delle api minacciate Italiane. Ulteriori indagini sono state inoltre condotte al fine di verificare quelle che sono le interazioni tra apoidei selvatici e api da miele gestite nell’uso delle risorse alimentari disponibili evidenziando il verificarsi di una forte ripartizione trofica interspecifica.

Il CREA-A di Bologna, attraverso i suoi esperti Dott.ssa Cecilia Costa e Dott. Marino Quaranta, hanno infine completato il quadro informativo su questi importanti insetti evidenziato la particolare ricchezza delle aree protette, anche in termini di presenza di insetti apoidei. Con riferimento all’ape da miele invece gli studi sottolineano come nelle aree protette l’ape mellifera mantiene una buona qualità genetica e risente molto poco dell’inquinamento genetico che in altre aree ne sta compromettendo la presenza in relazione alle caratteristiche ambientali locali.

Il miele raccolto quest’anno, nonostante un’estate particolarmente calda e siccitosa, è risultato di ottima qualità soprattutto nella tipologia millefiori: merito questo della ricchezza di ambienti e fioriture che rendono unici questi luoghi in ogni stagione. Sono state premiate tutte le categorie in concorso: i mieli millefiori (raccolti fino a 800 m di altitudine), i millefiori della montagna abruzzese (raccolti oltre gli 800 m di altitudine) e i mieli particolari, ovvero uniflorali.

Mielinfesta diventa, anno dopo anno, una realtà sempre più importante – ha dichiarato il Presidente del Parco Giovanni Cannata – una splendida iniziativa che testimonia la grande capacità e volontà dei Parchi dell’Appennino di essere sistema, sia nelle produzioni di qualità, sia nelle attività di ricerca messe in campo, in questo caso sugli apodei, che stanno dando risultati molto interessanti. Valorizzare le tipologie di miele particolari, incentivare le tecniche di buona pratica apistica e promuovere il consumo di mieli di qualità diventa un ottimo palcoscenico dove esporre quanto di buono fatto dai Parchi nella promozione e valorizzazione delle produzioni artigianali e sostenibili”.

I PRODOTTI PREMIATI

Si sono aggiudicati l’ambito riconoscimento di “Migliori mieli dei Parchi dell’Appennino”, per la categoria Miele millefiori: al primo posto l’Azienda Adi di Mauro Masciovecchio di Paganica (AQ), al secondo posto Ernesto Iovenitti di Barisciano (AQ) e al terzo posto Angelo Panepucci di Paganica (AQ). A Giulia Maria Pendenza di Manoppello (PE) è andata la mansione speciale per questa categoria.

Per la categoria Mieli Millefiori di Montagna, al primo posto si è classificata l’azienda Terre dell’Alto Aterno di Anna Rita Muzi di Capitignano (AQ), al secondo posto l’azienda Agriamiternum di Graziella Autili di Preturo (AQ) e al terzo l’azienda L’oro degli Eremiti di Sergio Corridoni di Montefortino (FM). Il premio speciale è andato invece all’azienda Allevamenti apistici Tomassi di Carlo Alberto Pietrangeli di Campotosto (AQ)

Per la categoria “Mieli uniflorali dell’Appennino” i vincitori sono stati: primo classificato Ernesto Iovenitti di Barisciano (AQ), secondo l’azienda L’oro degli Eremiti di Sergio Corridoni di Montefortino (FM) e terzo l’Apicoltura Colle Felicetta di Simone Parisse di Avezzano (AQ), tutti premiati per il loro il miele di Acacia.

La menzione speciale è andata all’azienda apistica Dives di Vanessa Di Vito di Barrea (AQ) per il miele di Biancospino e all’azienda agricola Amoroso di Remo Palmerio di Caramanico Terme per il suo Miele di Acero, autentiche rarità ed espressione del territorio.

Al termine della manifestazione è stata ricordata la figura di Pietro Asci, apicoltore di Ortona dei Marsi e referente del Presidio Slow Food dei Mieli particolari dell’Appennino aquilano recentemente scomparso.

Il concorso è ufficialmente riconosciuto dall’ Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del miele e, nella giuria dello stesso, vengono chiamati a partecipare gli esperti della Regione Abruzzo, Marche e Lazio, aree di competenza dei Parchi Nazionali

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