Cosa si può dire di te?
Che sono di passaggio come tutti, ma almeno vorrei lasciare un sorriso.
Appunto, come nasce un sorriso?
Sicuramente dalla voglia di vivere e poi inventare.
Ovvero?
Vivere dobbiamo. Inventare pure. Ma la bellezza di un sorriso sta nella sua armonia, una ricetta che appartiene solo all’anima.
Pippo Franco, con cui tu hai collaborato, può essere considerato un Guru del sorriso?
Pippo per me è innanzitutto un Maestro di vita. Stargli accanto è stata un’esperienza indimenticabile. Tre anni insieme non sono una passeggiata.
Cosa ti rende davvero felice?
Una piazza. Un teatro. Una platea. Ma anche un tavolino con due persone. Il pubblico è un’onda straordinaria.
Un consiglio per chi decide di fare il tuo lavoro?
Per quanto mi concerne, ridere è una missione soprattutto per se stessi. Non è facile per nessuno, attualmente. Certo, non ci salverà dalla morte, ma almeno ci insegnerà a guardare meglio dentro di noi. Il consiglio è quello di guardare alla vita con umorismo e trasformarlo in una battuta, una freddura e, perché no, in un racconto comico.
Cosa ti auguri?
Di continuare a sorridere sicuramente. E di collaborare con progetti seri. Oggi non è sicuramente semplice, ma i giovani riusciranno a fare la differenza. Abbiamo bisogno di persone fresche da tutti i punti di vista .
Se oggi dovessi portare avanti i tuoi progetti in una regione “dimenticata†come l’Abruzzo, a chi ti affideresti?
Sicuramente a un’agenzia capace in tal senso. Sono certo che The Mac Live possa rappresentare un’ottima realtà, in questa direzione. Ammiro la caparbietà del suo titolare Antonio Moccia, il suo essere presente e il suo modo di interagire. Spero che presto si possa organizzare qualcosa per poter portare il sorriso nelle piazze di questa splendida regione.