Pescara – «E così apprendiamo dagli organi di stampa che la decisione di dove costruire il palazzo della Regione Abruzzo è costata la fatica di qualche minuto. A qualche mese dal fallimento del progetto precedente per le aree dell’ex ferrovia è maturata una nuova pensata. Succede quando i potenti giocano a dadi sulla città ignara.»
L’amara constatazione viene dal Direttivo della Sezione “L. Gorgoni” Italia Nostra – Pescara che commenta il protocollo d’intesa tra Comune e Regione, firmato ieri dal sindaco di Pescara Carlo Masci e dal Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio che di fatto hanno avviato un processo che passerà attraverso un accordo di programma per completarsi con la progettazione definitiva ed esecutiva.
Il Direttivo della Sezione “L. Gorgoni” Italia Nostra – Pescara commenta come a supportare il protocollo d’intesa firmato ieri non ci sia “nessuno studio urbanistico, nessuno studio sull’impatto del nuovo traffico e dei nuovi parcheggi su una città già intasata, nessuno studio sul contesto urbano, sulla sua crisi commerciale ed immobiliare, nessuno studio sulla qualità dell’aria.”
«Nessun ricordo del PRG che vuole in quell’area il Parco centrale della città, connesso ad un esteso sistema del verde.
Nessuna consultazione cittadina; lascino fare a loro.
Infilzano un palazzone per uffici nell’area più pregiata , portando al centro più traffico, il bisogno di più posti auto, gli ingorghi di giorno e il deserto di sera; invece quella è un’area che potrebbe cambiare il volto della nostra città come stanno facendo le più evolute cittadine europee con azioni resilienti, con effetti per la mitigazione climatica, per riorganizzare intorno al suo cuore verde l’intero centro cittadino. Questo avverrebbe se si avesse la lungimiranza di trasformare l’area in un bosco urbano a beneficio di tutti. Una lungimiranza che ci fu più di trenta anni fa, quando l’area fu ceduta alla nostra città proprio per farne un bosco. Da allora, solo tentativi per cambiare strada, e quest’ultimo senza nemmeno l’ambizione di un progetto di scala urbana. Ma a quanto pare basta fare passare del tempo, e poi decidere come davanti ad un caffè su un tavolino d’alluminio.Dal canto nostro ci faremo ancora sentire, con chi vuol dare voce alla parte di cittadini che rifiuta tutto questo.» Conclude nellanota il Direttivo della Sezione “L. Gorgoni” Italia Nostra – Pescara
«La riunione tra il nostro Sindaco e il nostro Governatore regionale potrebbe essere avvenuta sul tavolino argentato di un anonimo bar.»
Commentano col riso amaro i volontari di Italia Nostra immaginando un siparietto tra Marsilio e Masci.
«– E il palazzo della Regione dove lo mettiamo?
– Si parlava di metterlo sulla Tiburtina o verso Villa Raspa, collegato alle grandi strade e ai parcheggi di scambio.
– No, non va bene; e che ti vuoi mettere in periferia?
– Giusto.
– Ci serve un posto spazioso, grande, ma centrale ; dove lo troviamo?
Probabilmente i nostri due signori si sono incurvati verso una bella cartina di Pescara stesa sull’incolpevole tavolino d’alluminio.
– Ecco, guarda che bello spazio abbiamo qui, proprio sotto i nostri occhi eh? Mica l’avevamo visto! Quando uno dice che le cose le hai sotto gli occhi e non ci pensi mai!
– Hai proprio ragione! Bellissimo, così nessuno ci dà fastidio, nessun vicino che protesta, e dove lo posizioniamo? A sinistra o a destra?
– A destra, ecco proprio qui, ben in mezzo; e di qua ci mettiamo anche il giardino.
– Perché ci vuole il giardino?
– Si certo, è più carino, così siamo green anche noi ; e poi ci mettiamo i giochi per i bambini.
– Eh, già, i bambini, mai dimenticarsene!»