Un sistema che, come sostengono i sindacati USB e SLAI Cobas, produrrebbe una pressione psico-fisica alla quale sono sottoposti i dipendenti delle linee interessati dal sistema, evidenziando fra l’altro come, l’accelerazione di alcune linee di produzione, provocherebbero ulteriore pressione fisico-mentale al già precario equilibrio introdotto dal sistema ERGO-UAS.
“A seguito di queste denunce” precisa Marcozzi “sono stati convocati dei tavoli di confronto con i rappresentati della Sevel S.p.A. ed i funzionari del “Servizio di Prevenzione e Protezione Ambienti di Lavoro – Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti”, ma per ben due convocazioni questi tavoli sono stati disertati da Sevel e dalla ASL, lasciando i sindacati senza risposta.
“È gravissimo che la Asl non risponda alle legittime richieste di controllo che provengono dai lavoratori” dichiara Sara Marcozzi del M5S che con un’interpellanza interroga il Presidente D’Alfonso per sapere quali sono stati i motivi della mancata partecipazione ai tavoli di mediazione, a più riprese, convocati dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Chieti. Per sapere, inoltre, se è intenzione del Servizio di Prevenzione e Protezione degli ambienti di Lavoro della ASL 2 Lanciano-Vasto-Chieti parteciparvi in futuro o se non sussistano atteggiamenti perseguibili – nei confronti dei responsabili Asl del settore ispettivo e di controllo – per l’essere venuti meno al ruolo istituzionale dell’Ente Pubblico con grave potenziale pregiudizio dello stato di salute di migliaia di dipendenti.
“La sicurezza sul lavoro dei cittadini abruzzesi è un elemento fondamentale per la produttività e la qualità della vita nella nostra regione†commenta infine Marcozzi “in un momento così delicato per l’occupazione, non garantire la tutela degli operai in aziende importanti come la Sevel crea un precedente molto pericoloso che mina i diritti fondamentali dei lavoratori.â€