Pescara – «L’approvazione del regolamento del Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata una nostra precisa richiesta, alla cui definizione abbiamo contribuito fortemente. La città si dota di uno strumento corale e di garanzia che la mette al passo con i tempi sul fronte dei diritti. Ora è però fondamentale che sia al Garante per l’infanzia, da eleggere, che al Promotore dei diritti del cittadino anziano, eletto invece ormai dalla scorsa estate, siano forniti strumenti operativi per esercitare il proprio ruolo».
Lo afferma la consigliera comunale del Partito Democratico Stefania Catalano, dopo l’approvazione, oggi all’unanimità, del regolamento per il Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. «Quella del garante sarà una figura con poteri precisi – sottolinea la consigliera del Pd – con i compiti fra gli altri di promuovere la conoscenza dei diritti, la partecipazione e l’ascolto dei minori a livello individuale e collettivo, di ascoltare i minori che chiedano di parlargli, di segnalare all’autorità giudiziaria i casi rilevanti, di segnalare ogni forma di discriminazione. Potrà esprimere anche pareri non vincolanti sugli atti che il Comune di Pescara emanerà con ricadute su infanzia e adolescenza. Uno strumento valido al quale abbiamo molto lavorato assieme alle altre forze politiche. Tuttavia – conclude la consigliera Catalano – è indispensabile che ora si faccia un passo avanti deciso per rendere operativi gli uffici di queste istituzioni: il Garante per i diritti dell’infanzia e l’adolescenza è da eleggere, ma da mesi l’ufficio del Promotore dei diritti del cittadino anziano, figura di garanzia eletta dal Consiglio Comunale nella scorsa estate, denuncia di trovare enormi difficoltà organizzative nell’esercitare il mandato, come ha confermato nel corso dell’audizione da noi richiesta in commissione controllo e garanzia. Perché questo sforzo regolamentare non sia vano, occorre assolutamente fornire alle due figure di garanzia ogni strumento per poter esercitare al meglio il ruolo al quale sono chiamati».