Odoardi: «Misure contraddittorie, come la stangata paurosa sulle auto ibride»
PESCARA – La raffica di aumenti che interessano i parcheggi cittadini, ma anche l’aumento dei costi per l’occupazione del suolo pubblico, con costi aumentati legati all’unificazione delle diverse tariffe, rischiano di mettere in ginocchio un’economia cittadina che invece cerca aiuto per rilanciarsi mentre crescono vertiginosamente anche i costi dell’energia. E’ il grido dall’allarme lanciato dalla CNA di Pescara, che già nelle scorse settimane era intervenuta sul tema legato alla creazione dei 700 nuovi stalli a pagamento in diverse aree cittadine; aree cui ora andranno ad aggiungersi pure le strisce blu disegnate sul lungomare: «Si tratta di provvedimenti che hanno un carattere contraddittorio – dice il presidente della confederazione artigiana, Cristian Odoardi – perché colpiscono talvolta a macchia d’olio, talvolta selettivamente, sia aree periferiche che centro città». Spiega: «Avevamo contestato, a ragione, i nuovi stalli nell’area di via Cetteo Ciglia, periferia di Pescara, ottenendo qualche concessione. Ma resta il fatto che qui l’abbonamento quotidiano costa ancora il doppio che nell’area di risulta della stazione, nel cuore di Pescara: 5 euro contro 2,5. Ma non convince neppure l’introduzione degli stalli in altri siti: nell’area dell’ospedale, ad esempio, si vanno a colpire soprattutto i dipendenti dell’Asl e gli utenti che vanno o a far visita a ricoverati o hanno bisogno di prestazioni sanitarie: un’area in cui, tra l’altro, il parcheggio interno al perimetro ospedaliero pratica prezzi più bassi di quelli lungo la strada imposti dal Comune».
Contraddittoria, a detta di Odoardi, anche l’annunciata scelta che riguarda il lungomare, dove dall’estate si pagherà la sosta nelle strisce blu. Ma solo sul lato mare, e per la zona a nord della Nave di Cascella, stando almeno alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Carlo Masci agli organi di stampa: «Se sul principio si può anche convenire, non si capisce il perché di una scelta selettiva: non si comprende la ragione per cui siano rimaste “zone franche” l’intero tratto tra Nave di Cascella Ponte del mare o altre zone del lungomare sud. C’è mare e mare?». E quanto al presunto contenuto “green” legato alle nuove misure, volte a favorire l’uso di mezzi pubblici o alternativi all’auto, Odoardi osserva: «Io parlerei piuttosto di svolta “money”, come i problemi di bilancio di un Comune che deve fare cassa ormai mostra in tutta evidenza. Mi chiedo dove sia la svolta verde nel momento in cui, tanto per fare un esempio, il costo dell’abbonamento della auto ibride, che sono ecologiche a tutti gli effetti e in tutte le città godono di ampi benefici, passa dai vecchi 60 euro annuali a un valore, applicato in questi tutte le aree di ben 27 euro mensili, come previsto nella maggior parte delle aree di sosta. In quest’ultimo caso si arriva a 324 euro annui, con un aumento astronomico del 540%. Altro che green, non vorrei che contasse soprattutto la crescita numerica di questi mezzi. Oltretutto, le proteste di esercenti e residenti di viale Marconi sul nuovo assetto della via, dovrebbero suggerire che in materia di traffico e aree di sosta si è forse imboccato un percorso contromano».
«Se a questo si aggiunge l’annunciata reintroduzione del pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico, con tariffe piene anche per le attività che operano solo la sera – conclude Odoardi – si capisce come ci si trovi di fronte a una serie di provvedimenti che ben difficilmente possono contribuire al rilancio della città, dopo anni di pandemia e di colpi durissimi ai bilanci delle imprese artigianali e commerciali».