“La sola data non rinviabile è quella di inizio del gran lavoro che va fatto”
Luciano D’Alfonso
Pescara – “Per me non è un problema tutto ciò che si chiama tempo da recuperare”. Il senatore Luciano D’Alfonso ha parlato subito chiaro ai giornalisti intervenuti questa mattina, nei locali dell’Officina: “Non è questione di 2023, 2024. Non ci sarà mai una data di arrivo adeguata, se non cominciamo da oggi a riempire di lavoro il tempo che scorre e che non ammette errori. Altrimenti – ha aggiunto D’Alfonso richiamando un personaggio caro alla memoria collettiva – rischiamo di fare come Gian Burrasca che sposta le date in avanti solo per rimandare i compiti. E non è che spostando la data, di anno in anno, poi i compiti li troviamo fatti da altri”.
Il tempo della costruzione della Nuova Pescara deve iniziare a scorrere da subito, nel segno del lavoro di squadra di altissima qualità: sul piatto per adesso ci sono 90 milioni di euro già trovati e scadenzati grazie al lavoro svolto nelle ultime settimane dai parlamentari abruzzesi: 5 milioni nel 2022, 5 nel 2023 e 10 milioni all’anno nei successivi otto anni: “E’ stato un gran lavoro di squadra – rivendica D’Alfonso – che ho condotto in Parlamento con Nazario Pagano, Alberto Bagnai, Daniele Pesco e con alcuni colleghi dei Cinque Stelle e di Fratelli d’Italia. Ora queste enormi risorse vanno incastonate subito nel cantiere della nuova città da 200mila abitanti: Pescara, Montesilvano e Spoltore devono cominciare a lavorare coordinatamente anche – ha sottolineato D’Alfonso – con il contributo tecnico della Provincia e della Regione che sicuramente possono aiutare e alleggerire il lavoro dei tre comuni, con le figure amministrative qualificate di cui dispongono”.
A Gian Burrasca insomma – secondo D’Alfonso – va preferito lo stakanovismo intelligente di Eta Beta che sa organizzare la fatica del lavoro necessario “che non è burocratico – precisa D’Alfonso – ma è un lavoro di intelligenza politica e amministrativa che richiede il ripensamento di una intera tradizione amministrativa. Si tratterà, ad esempio, di allineare i linguaggi contabili e tecnologici dei tre Comuni. Un lavoro di convergenza che potrebbe avvalersi anche della creazione di un Ufficio appositamente dedicato dalla Regione Abruzzo ad accompagnare la complessità di questa operazione che non ha precedenti”.
Una prospettiva urgente quella delineata dal senatore D’Alfonso che vuole auspicare che il dibattito in corso, in questi giorni, si deconcentri dal tema dello spostamento delle date che rischia di uccidere il progetto di fusione “se si organizza solo il rinvio e non il lavoro cantieristico odierno”.
Di Carlo “Va dato atto a D’Alfonso di tenere dritta la barra verso il varo”
«Ipotizzare un rinvio per l’istituzione della Nuova Pescara al 2027 è offensivo innanzitutto verso l’80% degli elettori che il 25 maggio 2014 si è espresso a favore votando SI nel referendum svolto in ognuno dei Comuni interessati. Non solo: ma già la legge istitutiva prevedeva la nascita del nuovo Comune per il 2022, con una possibilità di proroga al 2024. A questo punto, ipotizzare una “proroga della proroga”, spostando la data al 2027 – vale a dire a 13 anni dal referendum – significherebbe certificare l’incapacità dei nostri amministratori. Da questo punto di vista, va dato atto al solo Senatore Luciano D’Alfonso di tenere dritta la barra verso il varo della Nuova Pescara nei tempi previsti dalla legge. Se la nostra classe politica non riesce a rispettare i termini che essa stessa s’è data, non si cambia la legge: si cambia classe politica.» Così Alessio Di Carlo già Candidato Sindaco per”La Grande Pescara” |