Salce: «E’ un colpo alle attività di un’area pure molto mal servita dai mezzi pubblici»
PESCARA – Ben vengano interventi ispirati alla mobilità verde, al principio di rotazione dei posti auto disponibili, all’uso dei mezzi pubblici:ma davvero si stenta a capire il senso di alcune misure annunciate dall’amministrazione comunale in fatto di parcheggi, soprattutto in alcune aree periferiche della città, quando invece altre aree centrali restano rigorosamente free. E’ il senso della nota messa punto dalla CNA di Pescara, che contesta alcune scelte contenute nella delibera dell’11 febbraio scorso con cui la Giunta Masci ha individuato un gruppo di nuove aree della città destinate all’introduzione di parcheggi a pagamento: aree tra cui figura anche via Cetteo Ciglia, in cui la stessa confederazione artigiana ha i propri uffici regionali e provinciali. «Parliamo di un’area periferica della città – spiega il direttore della confederazione artigiana provinciale, Carmine Salce – in cui oltre ai residenti insistono uffici, studi professionali, ambulatori medici, attività di servizio, bar, botteghe artigiane, negozi: attività, queste ultime, che proprio in ragione delle difficoltà provocate in questi anni dalla pandemia hanno patito più di altre limiti e restrizioni, con gravi riduzione delle propri fatturati. Introdurre adesso anche la sosta a pagamento lungo la via e nell’ampio parcheggio attiguo vorrebbe dire infliggere loro un colpo ulteriore. Che senso ha far pagare la sosta anche nella giornata di sabato in un’area che si svuota, se non disincentivare ulteriormente anche quanti si recano nelle attività artigianali e nei negozi il fine settimana? Un invito indiretto a spostarsi verso i vicini parcheggi gratuiti dei centri commerciali?».
Ma le critiche della CNA, che annuncia per i prossimi giorni anche l’avvio di una petizione tra gli esercenti delle diverse attività, non si fermano a questo. Riguardano anche altri aspetti, primo fra tutti il presunto vantaggio che dall’introduzione della sosta a pagamento si riverserebbe come per incanto sulla mobilità green, disincentivando l’uso del mezzo privato: «Se una misura di questo tipo ha ovviamente senso nell’area centrali, non si capisce come questo possa avvenire per una periferia storicamente mal servita: la frequenza dei mezzi pubblici sull’attigua via Salara Vecchia è molto ridotta, e nella più distante Tiburtina non è che se la passino molto meglio. Senza contare le proteste segnalate di recente dagli utenti per le riduzioni di corse o i disagi causati dall’emergenza Covid».
Per farsi capire, Salce fa anche l’esempio di alcune attività svolte dagli uffici della CNA: « Esiste una folta platea di anziani non accompagnati che ogni giorno raggiunge i nostri uffici per avvalersi delle prestazioni assistenziali offerte dal patronato: si pensa che questo pubblico possa arrivare a bordo di monopattini elettrici o in bici?». Una osservazione, infine, sul complesso delle scelte operate con la delibera in questione: «Alcune misure devono essere ispirate anche al buon senso, devono comprendere il momento in cui stiamo vivendo: qui stiamo parlando di un’area in cui a un’accelerazione rigorista in fatto di mobilità ha fatto da contraltare, per anni, l’indifferenza dell’amministrazione comunale sull’uso come parcheggio di uno spazio pedonale qual è piazza Salvador Allende».