Pescara -I partiti di centrodestra, tutti insieme, nella seduta del Consiglio comunale di ieri hanno votato contro l’ordine del giorno sottoscritto congiuntamente dai consiglieri comunali di Pd, Lista Sclocco Sindaco, Città Aperta, M5S e Azione per uno stop ai lavori di viale Marconi e per il ripristino delle condizioni di sicurezza per pedoni, automobilisti, ciclisti e mezzi pubblici.
L’ordine del giorno – che chiedeva la sospensione immediata dei lavori e la convocazione di un tavolo tecnico-politico per apportare i correttivi necessari al progetto di Viale Marconi – è stato bocciato con 16 voti contrari e 11 favorevoli.
Il progetto da tempo è sotto il mirino delle critiche da parte delle opposizioni e di alcuni comitati cittadini. L’Amministrazione comunale dal canto suo continua a mantenere la barra dritta, certa che quei lavori siano propedeutici a garantire un futuro più vicino ai temi della crescita ambientale.
IL SINDACO MASCI “CONFRONTO DI DUE VISIONI DI CITTÀ”
Questa mattina il sindaco di Pescara Carlo Masci , dopo l’Assise di ieri ha pubblicato sul sui social delle sue considerazioni su quanto avvenuto in serata in Consiglio comunale «Si sono confrontate due visioni di città. Quella nostra dello sviluppo ambientale sostenibile, dove gli autobus elettrici diventano protagonisti della mobilità urbana, per diminiuire il debito di anidride carbonica, prodotto ogni giorno dalle centomila auto private che entrano a Pescara, che i nostri figli saranno costretti a pagare per noi, e quella del “non si cambia niente, stiamo bene così, ci piaceva com’era prima, non vogliamo gli autobus tanto non ci sale nessuno, più auto private ci sono e meglio è”. Mi sembra di rivedere un film girato venticinque anni fa, quando a Pescara si discuteva con grande “pathos” delle prime isole pedonali. Allora ci battevamo per una idea di città più accogliente, più bella, con meno auto private in centro e più spazi pubblici senza smog, per incontrarsi, per stare insieme, per passeggiare. Anche allora c’era chi si opponeva, facendo sentire la sua voce roboante, con le grancasse dei media che alimentavano la polemica, il partito dello “status quo”, dei brontosauri del NO, del “non verrà più nessuno a Pescara, i negozi chiuderanno, diventerà un deserto”. Oggi Pescara, grazie a quelle battaglie, ha un centro pedonale ampio, fra i più belli d’Italia, dove se abbiamo un problema è che che ci vanno troppe persone e non ci entrano tutte, il contrario di quello che dicevano le cassandre all’epoca. Ieri, la nostra maggioranza compatta ha ribadito, con un voto chiaro e forte, la volontà di proseguire sulla strada della sostenibilità ambientale, per avere una città più pulita, più verde, più a misura d’uomo, pronta ad affrontare le sfide della transizione ecologica a favore di tutti i cittadini, affinché “Pescara Bandiera Blu” non sia solo uno slogan di un giorno, ma una filosofia di vita. Mi dispiace per l’opposizione, che ha perso un’occasione per dimostrare che sui temi della crescita ambientale della città siamo tutti dalla stessa parte. Pescara va sempre avanti, non si ferma mai, ha il cambiamento dentro di sé.»
I CENTROSINISTRA “L’O.d.G APRIVA LA STRADA A MODIFICHE STRUTTURALI CON IL COINVOLGIMENTO DELLE VIE LIMITROFE”
Di altro avviso sono i partiti di opposizione, secondo il centrosinistra con questo voto il centrodestra ora ha chiuso la porta a interventi di miglioramento smentendo qualunque interessamento a ipotesi di riduzione a tre corsie o di sensi unici.
“Di fronte a questo disastro da cui non sanno come uscire, gli esponenti del centrodestra si sono arroccati nella difesa di un progetto indifendibile nei confronti del quale tutti i soggetti che si sono espressi hanno mostrato critiche, perplessità, dubbi – spiegano i consiglieri del centrosinistra Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo, Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli – un progetto partito dalla decisione del centrodestra, a settembre 2020, di modificare il progetto iniziale trasformando la strada in una tangenziale insicura e confusa, dove neppure il trasporto pubblico uscirà rafforzato. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di introdurre corsie preferenziali per rendere più competitivo il trasporto pubblico: il centrodestra su viale Marconi sta invece rendendo anche il trasporto pubblico insicuro e precario, condannandolo al caos di rotonde e semafori. La bocciatura del nostro ordine del giorno dimostra ottusità, incoerenza e trasformismo da parte di un centrodestra che, senza più i distinguo dei mesi passati, ora difende a spada tratta un progetto disastroso a 4 corsie contro il quale continueremo a batterci”.
IL COMITATO STRADA PARCO BENE COMUNE ANNUNCIA IL RICORSO AMMINISTRATIVO
Secondo Ivano Angiolelli presidente del comitato Strada Parco Bene Comune quella di ieri è stata una rappresentazione scenica della declinazione del concetto di continuità amministrativa «adottato come metodo scientifico di lavoro dal Consiglio Comunale di Pescara: un progetto – se ben finanziato – sarà perseguito ad ogni costo, se pur sbagliato e assai datato.»
Angiolelli commentando l’ordine del giorno bocciato con 16 voti contrari e 11 favorevoli aggiunge: «non resta altro che la via del ricorso amministrativo a cura dello Studio legale Di Tonno patrocinante. Come, del resto, è capitato al Comitato Strada Parco Bene Comune – deliberatamente assente dalla seduta – al cospetto di un sindaco ossessionato dalla volontà fallace di sottrarre a ciclisti e pedoni il corridoio verde ciclo pedonale di Pescara, in controtendenza con la “transizione ecologica che ci chiede l’Europa”. Orientata, viceversa, a favorire la mobilità dolce e l’utenza debole, a scapito delle auto private da scoraggiare nell’impiego eccessivo.
E Viale Marconi sconta, naturalmente, il medesimo criterio consolidato del peggior impiego possibile delle preziose risorse pubbliche disponibili, che fa bella mostra di sé – ormai da tre lustri – sul viale più apprezzato e frequentato dai pescaresi, dai turisti e visitatori occasionali. Pur di distruggere la Strada Parco, converrà penalizzare anche le arterie principali della Città con un impianto BRT immaginario, che non vedremo mai circolare a Pescara. Parola di comitato.
Il sindaco Masci si è appellato con ossequio all’onestà intellettuale del padre del PUMS di Pescara, Chiarissimo Professor Stefano Civitarese Matteucci. Omettendo di considerare che, nel suo intervento odierno, l’illustre accademico non ha mai citato la Filovia sulla Strada Parco. Grazie al comitato, Stefano Civitarese ha ben compreso che l’Ecotransit non lo vedremo mai circolare sul corridoio verde ciclo pedonale della Città di Pescara. Tanto varrebbe, allora, cambiare percorso e vettore se si volesse davvero puntare a conseguire il finanziamento di 62 milioni di Euro bloccato dal Mims per il secondo e terzo lotto dell’impianto, posto che il primo lotto non sarà mai completato a regola d’arte. Senza i quali, l’opera non avrebbe alcuna utilità marginale per il trasporto rapido collettivo in sede propria.» Conclude Ivano Angiolelli