Montesilvano – Desta perplessità tra i Consiglieri di opposizione del Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, quella che definiscono come “volontà dell’Amministrazione di voler estendere, attraverso un’interpretazione autentica, le disposizioni generali delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore, a partire da un caso particolare.”
Dem e pentastellati nel rilevare la rimozione del caso dalle premesse generali nella proposta di deliberazione, evidenziano di assistere in Commissione Urbanistica ad “una strana accelerazione di risoluzione di un contenzioso relativo ad un ricorso pendente presso il TAR Abruzzo da parte di un privato contro il comune di Montesilvano per l’annullamento del permesso a costruire. Una commissione – rimarcano – convocata per ben due volte sullo stesso odg, giovedì scorso e oggi per approvare un’interpretazione autentica dell’art. 82 delle NTA del PRG, che approderà nel prossimo Consiglio Comunale”.
In accordo alle norme transitorie del citato articolo: “i fabbricati legittimati da una concessione edilizia o in corso di costruzione, potranno osservare le norme di riferimento indicate nel previgente PRG fintanto che la costruzione non sia ultimata e rilasciato il certificato di abitabilità od uso” e che non venga riportato alcun limite temporale ai fini dell’applicazione della norma.
“È paradossale – continuano i consiglieri comunali del PD e del Movimento 5 Stelle–che l’Amministrazione scelga di anticipare l’esito di una sentenza sulla quale il Tribunale si esprimerà tra pochi giorni, il 12 novembre prossimo, piuttosto che aspettarne le risultanze, in base alle quali, anche a detta del parere del legale del Comune, non dovrebbero vedere il Comune soccombente, trattandosi nella fattispecie di una licenza edilizia scaduta per “volontà” del proprietario e non per impedimenti dell’Ente”.
Secondo i Consiglieri di opposizione “Stranamente l’Amministrazione con fretta inusuale sceglie di bruciare i tempi, esprimendo un’interpretazione autentica di quanto approvato con deliberazione di Consiglio nel 2001, estendendo l’applicazione di quanto previsto nell’ambito dell’art. 82 con nessun limite temporale fino alla modifica o abrogazione della norma stessa. Ora non solo il 12 novembre si dovrebbe pronunciare il TAR ma dovremmo avere già a disposizione il nuovo PRG, il cui completamento dell’attività era previsto entro 180 giorni dal conferimento “chiavi in mano” al professionista incaricato ben due anni fa ma del quale si è smarrito il portachiavi!”
Date le premesse, secondo i dem e pentastellati “l’accordo transattivo di rinuncia al ricorso del privato a patto del rinnovo del permesso non regge e qualcosa ci sfugge: la fondatezza del diniego da parte dell’Ente è già confermata dalla mancata concessione di sospensiva da parte del TAR nel 2017 scorso”.
“Esistono situazioni non sanabili e rinnovabili, – concludono i consiglieri di opposizione – specie rispetto ad una costruzione il cui permesso risale al lontano 1972. La scelta invece di voler non solo anticipare l’esito della sentenza e anche di estendere il caso di specie alle disposizioni generali ci suona tanto come l’applicazione ad personam in favore di amici degli amici. Un qualcosa che non permetteremo e per il quale ci opporremo in Consiglio Comunale”.