Ancora oggi non sono stati trovati tutti i responsabili dell’eccidio e mancano all’appello anche molti di quei corpi martoriati e sparpagliati nelle fosse comuni. Pescara è parte dal 2007 della rete di città internazionali che accompagnano Srebrenica nel suo cammino di rinascita, è rappresentata oggi in Bosnia da una delegazione che prende parte alla cerimonia e patrocina con la Regione e la Fondazione PescarAbruzzo la mostra evento sulla rinascita a cura del fotografo Luciano D’Angelo, “Per non dimenticare Srebrenicaâ€, che gode dell’alto patrocinio della Presidenza della Camera e che verrà inaugurata lunedì 13 luglio presso la Maison des artes della Fondazione, in presenza della Presidente Laura Boldrini.
“L’operazione della memoria è molto preziosa per favorire l’Europa dell’integrazione e del dialogo e la rinascita di una comunità distrutta dalla guerra qual è Srebrenica – ha commentato il sindaco Marco Alessandrini – Ricordare il genocidio serve non solo a restituire a chi ha perso in modo così duro affetti, riferimenti, figli, fratelli e padri, ma anche percorrere con i testimoni e con chi è rimasto a Srebrenica la costruzione di un futuro diverso, perché non ci siano più eventi così brutali nella vita di un Paese e nei ricordi della comunitàâ€.
“Siamo a Potocari in occasione della cerimonia di celebrazione del ventennale del genocidio in rappresentanza dell’Italia – ha spiegato Edvige Ricci, presidente dell’Associazione Mila Donnambiente, madre della mostra e motore della partecipazione al ventennale – il progetto che ci unisce a decine di altre città lega a livello umano le persone, una chiave che è la sua forza, per un’Europa dei popoli che stentiamo ancora a vedere. Anche i sindaci di Cepagatti e Caramanico partecipano a questa rete, un’unione che può chiedere alla politica europea fatta oggi di regioni che Srebrenica venga assunta come tema. Anche da questo nasce la mostra che si aprirà lunedì â€.
“E’ il racconto di un’esperienza umanache ho vissuto e da cui sono uscito con molta difficoltà – ha sottolineato il fotografo pescarese Luciano d’Angelo, autore della mostra – Le foto rimarranno esposte presso la Mason des Artes della Fondazione fino al 24 luglio e raccontano 42 piccole storie di uomini, donne e ragazzi che hanno fatto la grande storia, storie del dolore subito, ma anche della voglia di rinscita da quel dolore, necessarie a chi resta per educare le persone che di questa storia non sanno nulla e non vogliono sapere nulla e per far sì che diventi un discorso estensibile a tutta la Regioneâ€.