Così commentano i curatori della mostra
Teresa Cilli e
Marco Volpe nell’ambito della sesta Sagra di S. Antonio, una manifestazione che in maniera sana, da
sempre attrae un numero considerevole di persone, come iniziativa collaterale abbiamo pensato
di organizzare una mostra su un pezzo della memoria di Montesilvano.
Dall’ampio archivio fotografico della famiglia Cavuti sono stati scelti quindici scatti inediti a tema,
quindici ritratti degli anni ’60 di persone, nella maggior parte dei casi a noi sconosciute, in posa in
luoghi che ci riportano alla Montesilvano di quegli anni.
Una Montesilvano della memoria presentata senza nostalgia: ogni vita, anche quella della città,
va avanti con i suoi episodi negativi e con quelli positivi e tutto questo serve comunque,
necessariamente, per procedere in avanti, avendo però l’esatta cognizione, per l’appunto, di
come si era.
“I paesaggi dei ritratti non esistono più-commentano Cilli e Volpe- la pinetina sul lato della spiaggia, il Colle della Vecchia
coltivato a grano con una vista quasi senza edifici verso il mare, via Roma non completamente
asfaltata, ma anche le ombre lunghe al tramonto, lo spazio vuoto tra gli edifici, …
Iniziamo a costruire la memoria della nostra città … per i montesilvanesi di allora così come per i
montesilvanesi d’oggi”.