Secondo l’associazione degli artigiani, favorevole all’unificazione di Pescara, Montesilvano e
Spoltore, «all’esito largamente favorevole della consultazione referendaria nei tre centri interessati,
peraltro ufficialmente proclamato, non ha fatto seguito – in sede istituzionale- alcuna decisione in tal
senso.
Nonostante, appunto, il percorso istituzionale individuato non lasci margini a
interpretazioni».
Eppure, ricorda Colazilli, «a vantaggio della creazione di un nuovo grande
soggetto metropolitano dell’area adriatica, giocano evidenti fattori di risparmio e razionalizzazione
della spesa pubblica (senza tener conto di vantaggi legati alla deroga al Patto di stabilità e
all’accesso a contributi speciali), in un periodo di difficoltà devastanti per i bilanci delle
amministrazioni locali: difficoltà che si traduce, tra l’altro, in un aumento vertiginoso della
tassazione, soprattutto a carico delle imprese».
«Vantaggi, questi – conclude la nota indirizzata a
Becci – che farebbero il paio con la costituzione, in un’area come quella adriatica, tradizionalmente
povera di grandi realtà urbane, di un polo di circa 200mila abitanti in grado di attrarre servizi,
dotazioni infrastrutturali. Un polo secondo solo a quello di realtà metropolitane come Venezia e
Bari».