Pescara – I lavoratori della Riello in presidio permanente davanti ai cancelli dello stabilimento Riello di Cepagatti a seguito della decisione della multinazionale Carrer di smantellare il sito produttivo di Cepagatti e licenziare 90 addetti.
Questa mattina l’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Pietro Quaresimale si è recato a Cepagatti: “C’è naturalmente molta apprensione e preoccupazione tra i lavoratori – ha detto l’assessore Quaresimale -. Non si può nascondere che la situazione sia particolarmente difficile alla luce soprattutto della riunione dell’altro giorno in Regione nel corso della quale i rappresentanti del Gruppo hanno confermato senza esitazioni la chiusura dello stabilimento di Cepagatti, anche di fronte ad una esplicita e chiara disponibilità della Regione Abruzzo di mettere a disposizione misure in grado di favorire la transizione ecologica dello stabilimento. Ai lavoratori – ha aggiunto Quaresimale – ho detto che sono stati avviati i contatti con il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per l’apertura quanto prima di un tavolo nazionale di vertenza. Una soluzione potrebbe essere la ricerca di nuovi acquirenti per il sito produttivo. Ma per fare questo il primo passo è la sospensione della procedura di licenziamento collettivo da parte dell’azienda uscente. Lo chiederemo ufficialmente ai rappresentanti della Riello nella prossima riunione del tavolo vertenziale, anche se è inutile illudersi più di tanto soprattutto alla luce dell’atteggiamento di assoluta chiusura avuto dal Gruppo nella riunione dell’altro giorno”.
COLLETTI, VICENDA PARADIGMATICA, INTERVENIRE SUBITO
Deputato L’Alternativa C’è: “Contrastare dumping salariale e disincentivare delocalizzazioni”
“La gravissima vicenda della Riello è paradigmatica. E’ necessario fare ciò che non è stato fatto in questi anni di discussione sui tavoli europei: intervenire in modo significativo per evitare che il dumping salariale diventi la regola, determinando un pesante sbilanciamento che favorisce altri Paesi europei e penalizza l’Italia. Servono, inoltre, strumenti finalizzati a disincentivare la delocalizzazione da parte di imprese che operano sul territorio italiano”.
È quanto ha affermato il deputato abruzzese Andrea Colletti (L’Alternativa C’è) a proposito dell’annunciata chiusura dello stabilimento Riello di Cepagatti (Pescara) e del licenziamento di 71 lavoratori.
“E’ urgente che il ministero dello Sviluppo Economico si occupi di questa vicenda in particolare e di questi temi in generale – aggiunge Colletti – Il Mise, dopo mesi di latitanza, dovrebbe finalmente prendere voce a difesa dei lavoratori e delle imprese, per evitare che le aziende lascino l’Italia per andare all’estero, con tutto ciò che ne consegue. Servono azioni concrete a tutela del tessuto economico e produttivo italiano” ha concluso il deputato.
Di Sante (PRC) “GOVERNO COSA FA?”
«La conferma della chiusura dello stabilimento di Cepagatti da parte della Riello è una pessima notizia per il nostro territorio e non solo per le famiglie dei lavoratori. La Lega governa l’Abruzzo e ha anche il ministro competente al governo. Veda di fare qualcosa per salvare i posti di lavoro. Finora Giorgetti si è segnalato solo per il suo no a una blanda legge contro le delocalizzazioni e per stare in tutte le vertenze sempre dalla parte dei padroni.
Siamo di fronte al fallimento del governo Draghi che innaffia di soldi le grandi imprese come e più di quelli che lo hanno preceduto.
Non c’è nessun piano per affrontare la crisi e la transizione ecologica salvaguardando occupazione.” Ha commentato il Segretario Provinciale PRC-SE Federazione di Pescara, Corrado Di Sante portando la Solidarietà del suo partito ai licenziati e alle loro famiglie.