giovedì , 21 Novembre 2024

Solidarietà ad Avezzano: schede sim gratuite e giocattoli donati alle famiglie afgane

Il Comune consegna l’ultimo carico di giochi per i bambini

Avezzano – Schede telefoniche gratuite per i profughi dell’Afghanistan ospitati all’Interporto di Avezzano, dove il vice sindaco, Domenico Di Berardino -con al fianco il consigliere delegato alla protezione civile, Maurizio Seritti, e l’assessore, Lorenzo De Cesare– ha consegnato il terzo e ultimo carico di giocattoli donati dai cittadini al punto di raccolta della Polizia locale, ora chiuso: le sim da distribuire a ogni famiglia afgana ospitata nel campo, invece, sono state messe a disposizione dei gestori del campo, Croce rossa italiana e Protezione civile, dall’ufficio “Telefonia Avezzano” (responsabile Mirko Coletti) e “K distribution Kena mobile”. Con l’attivazione della scheda i profughi afgani avranno a disposizione 100 giga, minuti e sms illimitati per riconnettersi, seppur soltanto in rete, con i familiari e gli amici rimasti dall’altra parte del mondo.      

    “I doni dei cittadini e della società di telefonia”, afferma Di Berardino, “in aggiunta alla straordinaria opera di assistenza di Croce rossa Italiana, Protezione civile, esercito italiano e forze dell’ordine, per alleviare le sofferenze di queste sfortunate persone costrette a scappare dalla propria terra, rappresentano l’essenza della civiltà del popolo italiano. Un grazie ancora a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno sentito l’esigenza di fare qualcosa per strappare un sorriso ai bambini e alleviare, almeno in parte, le sofferenze di queste persone”.

     L’appello del Comune, infatti, ha ricevuto una straordinaria risposta popolare: in pochi giorni il comando della Polizia locale dove è stato aperto temporaneamente il centro di raccolta dei giocattoli per i bimbi afgani ospitati all’Interporto è stato preso letteralmente d’assalto. Avezzanesi, marsicani e turisti hanno mostrato il volto dell’Italia della solidarietà e dell’accoglienza per chi è costretto a lasciare la propria terra alla ricerca di una vita migliore per sé e, soprattutto, per i propri figli. 

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