La compartecipazione alla spesa socio-sanitaria è una delle prime questioni che il Governo Regionale ha affrontato dopo l’insediamento. Dall’inizio il Presidente ha cercato il modo per liberarsi di questo “fardello†e poter quindi trionfalmente annunciare l’uscita dal piano di rientro, ma finendo per scaricare i costi di questo trionfo sui cittadini, e poco importa che a pagare le pesantissime conseguenze delle sue smanie da primo della classe siano sempre i soggetti più deboli che necessitano di un’assistenza di lungo periodo attraverso prestazioni socio-riabilitative semi-residenziali e residenziali. Ciò che è necessario, secondo il M5S, sarebbe procedere dapprima ad una più approfondita analisi dei fabbisogni reali sul territorio, successivamente all’adeguamento della rete dell’assistenza sociosanitaria anche in relazione a questi fabbisogni, e solo allora procedere con un regolamento che sia efficiente e capace di garantire autonomia al sistema. In commissione i consiglieri pentastellati stanno lottando per ottenere proprio questo.
“Il regolamento che ci è stato presentato†spiega Domenico Pettinari “mira a disciplinare il concorso alla spesa della quota sociale di compartecipazione, ma non è idoneo ad assicurare il diritto alla salute degli utenti e non tiene conto dei problemi dei comuni, che trovandosi a dover anticipare una parte consistente delle spese, si troveranno certamente ad avere gravi difficoltà di bilancioâ€.
“L’aspetto più grave della vicenda†continua Gianluca Ranieri “che a distanza di oltre un anno, nulla è stato fatto per realizzare un sistema, nell’ambito dei servizi alle persone disabili e non autosufficienti, che sia destinato a funzionare in maniera efficiente ed autonoma e non a danno dell’intero sistema sanitario abruzzese e dei cittadini.. Come Movimento 5 Stelle siamo assolutamente convinti che, prima di parlare di un regolamento per la compartecipazione alla spesa da chiedere ai cittadini, bisogna effettuare la riorganizzazione delle strutture: prima riorganizziamo le strutture, per capire come e dove saranno erogati i servizi, ma soprattutto a chi, e solo dopo vedremo di capire quali cittadini dovranno contribuire alla spesa, in che misura e attraverso quali modalitàâ€.
“Per questi motivi, abbiamo ritenuto di dover sostenere con forza e senza incertezze l’assoluta priorità della riorganizzazione delle strutture†spiegano i consiglieri “ senza la quale qualsiasi regolamento attuativo non potrà che tradursi in un’operazione fallimentare il cui unico risultato sarà di creare nuovi e gravissimi problemi per gli utenti disabili e per le loro famiglieâ€.