giovedì , 21 Novembre 2024

Piano sanitario regionale. Il sindaco Costantini “Da Pronto Soccorso di frontiera, l’ospedale sarà all’altezza dei servizi specialistici che eroga”

Giulianova – Alle critiche piovute sul nuovo piano sanitario regionale, replica il sindaco Jwan Costantini, ristabilendo la verità dei fatti e stigmatizzando la condotta morale e politica di quanti hanno polemizzato dopo aver travisato gli atti o, peggio, senza averli letti affatto.

«Quando si parla di sanità – dichiara il sindaco – i giochetti politici e la facile propaganda, oltre che inutili, sono un danno per la comunità. Bisogna, piuttosto, stare agli atti. E gli atti del nuovo piano sanitario regionale, nato da uno studio attento delle dinamiche del territorio, dicono che l’ospedale di Giulianova, finalmente libero dal ruolo marginale, anticamera della chiusura, che gli era stato attribuito, sarà presidio di base. Esattamente come il “Val Vibrata” di Sant’Omero e il “San Liberatore” di Atri, il nostro ospedale erogherà servizi all’altezza delle richieste degli utenti, risultando peraltro potenziato e oggetto di ulteriori interventi di ristrutturazione. I consiglieri Pietro Tribuiani e Gianni Mastrilli, come quasi sempre accade in sala consiliare, si producono in esternazioni scoordinate, approssimative e fuori luogo. A loro, che pare volessero andare da tutt’altra parte, auguriamo candidature fortunate, felicemente a sinistra». Il sindaco Jwan Costantini invita a leggere, se mai qualcuno non l’avesse fatto, il Piano di ristrutturazione dell’ ospedale di Giulianova, illustrato in sala consiliare dai vertici della Asl teramana il 15 Giugno scorso. «A quello e alle scelte ratificate – prosegue il sindaco – dovrebbero far riferimento gli epigoni del “Cittadino governante”, che invece preferiscono suonare la grancassa mediatica aggrappandosi a qualche roboante titolo di giornale. Registriamo, purtroppo, che la politica di Franco Arboretti e solidali continua ad essere lontana dalla realtà e decontestualizzata dal quadro territoriale. Quando si dice che si potrebbe fare a meno degli ospedali di Atri e Sant’ Omero, si mortifica la rete ospedaliera della provincia, che è e resta una, come quattro restano i suoi ospedali. Non ci sembra peraltro che sia questo il momento di fare figli e figliastri, tanto più quando il disegno delle trascorse giunte regionali di sinistra avevano assimilato il “Maria SS dello Splendore” ad un Pronto Soccorso di frontiera. “Il Cittadino governante” – conclude il sindaco – dovrà assumersi la responsabilità politica di ciò che dice ed insieme rendere conto di star svilendo il lavoro dei professionisti e del personale che ogni giorno opera e si impegna nel nostro ospedale. Ed è proprio nel nostro ospedale che invito politici e cittadini ad entrare. Troveranno reparti come quelli di Allergologia, Fisiopatologia della Nutrizione, Pronto Soccorso, completamente riqualificati. Novità nei luoghi e nelle strumentazioni: sono loro, e non i discorsi da bar sentiti finora, a raccontare il presente e ad anticipare la sfida del futuro»

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