“Nessuna innovazione e nessun rilancio, solo logiche antiche e localistiche”
Sono stati nominati il Presidente del Parco Regionale del Sirente Velino e i tre membri del Consiglio direttivo designati dalla comunità del Parco, dopo che per anni l’area protetta era rimasta senza gli organi di dirigenza per espressa volontà della Regione. Ma per gli ambientalisti aver superato la fase di commissariamento è sicuramente una buona notizia, ma purtroppo è l’unica.
“Le nomine -rimarcano le associazioni- passano come la conseguenza della nuova legge di gestione del Parco regionale che le Associazioni ambientaliste e tanti cittadini avevano fortemente criticato e osteggiato sia nella parte che riguarda gli organi di gestione sia perché da quella legge è scaturita l’ennesima riduzione del confine dell’area protetta di migliaia di ettari. Nell’anno trascorso le Associazioni avevano lanciato una petizione on line contro la riperimetrazione del Parco e il suo rilancio che ha visto la raccolta di 125.000 firme, hanno prodotto documenti e osservazioni scientifiche, 50 tra le maggiori personalità della cultura ecologista italiana (docenti universitari, scrittori, saggisti e giornalisti) hanno firmato un appello per la salvaguardia del Sirente Velino, e soprattutto era stato chiesto alla Regione Abruzzo un impegno per la promozione e il rilancio dell’unico Parco regionale.
La nomina del Presidente ricalca così inevitabilmente le stesse scelte fatte in passato, oggetto di una visione anacronistica di gestione ostaggio di municipalismi. Si sceglie, infatti, all’unanimità dei sindaci (cosa sulla quale faremo inevitabilmente una riflessione), quello che più caldamente ha appoggiato la scelta di ridurre il Parco Sirente Velino.
Non era certo questo quello che le Associazioni auspicavano: avevano infatti evidenziato la necessità di nominare figure impegnate dalla parte della conservazione della natura e della promozione del territorio, capaci di rilanciare il Parco e dargli il giusto posto che merita tra le aree protette italiane.
Continua la scelta minimalista del Presidente Marsilio di gestire un Parco di valenza regionale impostando una riperimetrazione e una legge senza tenere in minima considerazione il suo patrimonio naturalistico, anziché come un elemento di forte caratterizzazione di tutto l’Abruzzo.
La Regione avrebbe potuto provvedere alla nomina del Presidente già da tempo, senza aspettare l’iter della nuova legge e soprattutto senza far passare l’ossimoro della riduzione dell’area protetta come un’azione di rilancio e di vicinanza alle comunità locali, perché così non è.
Le Associazioni non hanno certo intenzione di fermare la loro azione contro una legge che è sbagliata nell’approccio e nell’impostazione e sono state già messe in campo iniziative quali la richiesta al governo di impugnativa al Governo nazionale.
Per la gestione del Parco regionale del Sirente Velino servono nuove idee, nuove risorse, nuove modalità di coinvolgimento delle popolazioni e non la reiterazione di logiche legate a visioni localistiche e riduttive: saremo quindi in prima fila nel misurarci con la necessità e le opportunità di rivitalizzare i territori del parco e di restituire ad esso credibilità, ma terremo sempre alta l’attenzione nei confronti di azioni che possano essere a qualsiasi titolo causa di danni ambientali. ” Concludono le Associazioni, WWF Abruzzo, Italia Nostra Abruzzo, Salviamo l’Orso, Touring Club Italiano, Lipu Abruzzo, Pro Natura Abruzzo, Archeoclub d’Italia aps – Abruzzo, Mountain Wilderness, Dalla parte dell’Orso, Orso and Friends, Comitato Salviamo il Parco Sirente Velino