venerdì , 22 Novembre 2024

Assemblea nazionale ANCI: presente anche il sindaco di Teramo D’Alberto

Roma – Oltre 600 i sindaci che oggi 7 luglio partecipano al Consiglio nazionale dell’Anci e alla successiva manifestazione convocata dalle 10 alle 12 presso l’auditorium Angelicum di via Angelicum, 1 – zona Quirinale/Fori imperiali). La riunione del Consiglio nazionale in presenza, la prima dall’inizio della pandemia, sarà dedicata soprattutto alle tutele e ad una maggiore dignità da riconoscere al ruolo dei Sindaci, temi sui quali ci sarà modo di confrontarsi ed elaborare proposte da far pervenire a Governo e Parlamento.

L’obiettivo è quello di porre all’attenzione delle istituzioni le condizioni normative nelle quali oggi operano i Sindaci, e proporre soluzioni correttive che consentano loro di continuare a lavorare per le comunità in un clima di maggiore serenità.
Al termine della riunione i Primi cittadini sfileranno in corteo per consegnare al Governo il documento contenente le indicazioni emerse nel corso del Consiglio nazionale.

Il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, anche nel suo ruolo di Presidente ANCI Abruzzo, ha partecipato, da questa mattina, all’assemblea.

Il presidente dell’Anci Decaro insieme al sindaco di Teramo D’Alberto

“Ho rappresentato la mia esperienza – dichiara Gianguido D’Alberto – e ho avuto così modo di confermare in maniera diretta e con la narrazione dei fatti, tutto quanto dà sostanza alle attività, alla funzione del sindaco. È per questo che ho inteso sottolineare quanto il riconoscimento delle richieste sia importante anche per ciò che attiene la dignità del sindaco che è espressione della dignità della comunità.
Quella del sindaco è una figura che, se messa in condizioni operative adeguate, può sprigionare dalla comunità le sue più importanti energie e può garantire la rappresentanza nella maniera più vicina agli interessi e alle attese. Non a caso tale figura è delineata con inequivocabile nettezza nella stessa Costituzione, laddove nell’articolo 114 vengono riconosciute e promosse le autonomie locali, assegnando loro l’adeguata autorevolezza istituzionale e amministrativa”.

Negli anni in cui le istituzioni ed il sistema dei partiti venivano travolti dalla bufera giudiziaria di Mani Pulite, veniva introdotta l’elezione diretta del sindaco, al fine di rinnovare la fiducia dei cittadini nelle entità governative e, negli anni, tale figura è diventata sempre più centrale nel sistema democratico, così da consentire di creare un legame forte fra elettore ed eletto.

A conferma di ciò vi è l’attività che i sindaci hanno svolto durante la pandemia, quando sono diventati, nei fatti, l’architrave della comunità, accogliendo  i bisogni e le domande, rappresentando le istanze e le esigenze e ponendosi come figura di riferimento nei rapporti con tutti gli altri organismi amministrativi, sanitari e politici del paese.

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