Pescara – Una soluzione da attuare in 2 tempi: il primo, immediato, per rispondere alle aspettative delle famiglie; il secondo, strutturale, da portare all’attenzione degli organismi nazionali.
L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha incontrato questa mattina a Pescara una delegazione di famiglie e amministratori dell’area di Scafa, per individuare una procedura per superare la carenza di pediatri che numerosi residenti lamentano ormai da diversi mesi, nonostante l’accordo integrativo sottoscritto lo scorso gennaio tra Regione e associazioni di categoria per l’introduzione di una procedura straordinaria da attivare in caso di trasferimento o cessazione dal servizio di un medico.
“La normativa nazionale di riferimento – spiega l’assessore – è molto articolata e stabilisce precisi parametri per l’istituzione di una nuova sede. Parametri, che ad oggi, per l’ambito territoriale di Scafa non ricorrono. Nell’immediato, però, in sede di comitato regionale di pediatria, è stato concordato che per andare incontro alle esigenze delle famiglie dei ragazzi, alle stesse sarà data la possibilità di scegliere un pediatra operante nell’ambito territoriale contiguo”.
Per l’assessore, però, si tratta di una soluzione temporanea, nell’attesa di affrontare la questione in un ambito di sistema e coinvolgendo sui tavoli nazionali anche le altre Regioni che vivono le stesse problematiche, a causa della conformazione dei territori e per la presenza di piccoli centri ubicati in aree soprattutto interne.
“Per queste situazioni – aggiunge la Verì – è necessaria una modifica della normativa statale, che attualmente non può essere derogata dalle Regioni senza rischi di impugnativa. E’ indispensabile, invece, introdurre deroghe specifiche per i Comuni più piccoli, che riguardino tutti gli aspetti dell’assistenza sanitaria. Oggi il problema è quello del pediatra, ma se non cambiano le regole nazionali, domani ci troveremo ad affrontare quello dei medici di assistenza primaria, della continuità assistenziale, della specialistica. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e in tutte le sedi istituzionali, alla luce anche delle importanti novità in materia di medicina territoriale previste nel Recovery Plan, che cambieranno radicalmente molti servizi, rendendoli sempre più vicini ai cittadini”.