Pescara – È stato comunicato ieri a pazienti e operatori del centro diurno integrato di Via Vespucci a Pescara che chiuderà i battenti. I pazienti verrebbero smistati in altre strutture psichiatriche e per gli operatori il futuro è incerto.Il tutto a seguito dell’inchiesta giudiziaria in corso sulla AUSL di Pescara e la gara vinta da una coop, a renderlo noto è il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.
«La chiusura del centro che è anche residenza per 4 pazienti psichiatrici è una scelta assurda che potrebbe aver un impatto devastante sui percorsi riabilitativi di queste persone.Al momento –commenta Acerbo- non so se questa scelta riguardi anche le altre strutture gestite dalla cooperativa ma una cosa è certa: va garantita la continuità del servizio socio-sanitario-assistenziale ai pazienti che non sono pacchi postali. Non capisco perché debbano essere sparpagliati in strutture più reclusive pazienti che stanno facendo un percorso positivo. Perché sottoporli a rottura traumatica quando sono lì per scelta degli psichiatri che li seguivano. Andrebbe garantita anche la ricollocazione dei dipendenti della cooperativa che non sono responsabili delle condotte illecite dei dirigenti. So che la Funzione Pubblica Cgil ha già chiesto ripetutamente la convocazione di un tavolo in Prefettura. Auspico che anche le associazioni dei familiari siano coinvolte e facciano sentire la propria voce. Il fatto che Tino Trotta sia stato coinvolto in un’inchiesta giudiziaria non implica che anche il valido lavoro da psichiatra debba essere distrutto. Non mi sembra che la chiusura annunciata sia una scelta della magistratura ma della Asl che dovrebbe ripensarci. L’assessore regionale Veri e il presidente Marsilio dovrebbero seguire la vicenda per evitare che scelte sbagliate penalizzino soggetti fragili. Auspico anche l’intervento del sindaco di Pescara Carlo Masci.» Conclude Acerbo.