Giudizio positivo sui 10 milioni stanziati ieri: «Vanno utilizzati per le misure di maggiore impatto»
PESCARA – Una buona decisione, che va nella direzione giusta, ma che adesso deve correre speditamente per consentire di erogare alle imprese beneficiarie i contributi previsti. Intervenendo intanto sulle misure più significative e dando modo così di raggiungere una platea di circa 3mila imprese messe in gravi difficoltà finanziarie dalla pandemia. E’ la valutazione fatta dalla Cna Abruzzo sull’approvazione da parte del Consiglio regionale, nella giornata di ieri, all’unanimità, del provvedimento che assegna 10 milioni di euro alle imprese del turismo e ricettività, oltre che della ristorazione erogati attraverso la Finanziaria Regionale, la Fira.
A detta della Cna, che con le altre sigle dell’artigianato, del commercio e della piccola e media impresa ha condiviso nelle scorse settimane con il presidente del Consiglio regionale, l’assessorato alle Attività produttive e la Fira il percorso che ha portato all’approvazione del testo, si tratta ora di imprimere un deciso colpo di acceleratore alle procedure, per l’avvio delle quali la legge prevede quindici giorni di tempo: quello necessario alla finanziaria regionale per mettere in moto la macchina organizzativa.
Ma oltre che sui tempi, la confederazione artigiana insiste anche sulle scelte da operare, per mettere meglio a frutto il provvedimento, e raggiungere soprattutto la platea più vasta possibile: così come concordato negli incontri preliminari. A detta del presidente regionale Savino Saraceni, i 10 milioni disponibili dovrebbero dunque essere divisi sulle prime due misure individuate dall’articolo 3 della norma, in modo da dare la massima efficacia alle risorse che potrebbero raggiungere una platea di circa 3mila imprese generando un volume complessivo di finanziamenti per oltre 70 milioni di euro. La prima riguarda un fondo per il piccolo prestito, per 15mila euro al massimo a ”tasso zero”, della durata di cinque anni, ed è destinata alle tante imprese che non hanno avuto possibilità di accedere ai finanziamenti bancari; la seconda invece è rivolta alla erogazione di contributi “a fondo perduto” destinati all’abbattimento del tasso di interesse e del costo della garanzia sui prestiti ottenuti per il tramite dei confidi». Resta insomma il nodo del credito alle imprese il problema più importante cui fare fronte: «Facciamo affidamento sul fatto che le altre misure previste dalla legge possano trovare piena copertura in un secondo tempo, con l’impiego di altre risorse recuperate dalla Regione» conclude Saraceni.