PESCARA – Anche il Comune di Pescara si appresta a discutere la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, lo studente egiziano iscritto all’Università di Bologna, detenuto da oltre un anno nel carcere di Tora, a Il Cairo, con l’accusa di aver diffuso notizie false e propaganda sovversiva attraverso i suoi canali social, e in attesa di un processo rinviato per mesi in nome dell’emergenza Covid.
Un ordine del giorno presentato dai consiglieri del Movimento 5 Stelle chiederà al Consiglio Comunale di seguire l’esempio degli oltre 70 comuni italiani che hanno già avviato il percorso di conferimento della cittadinanza. “La vicenda di Patrick Zaki ha messo in moto una grande mobilitazione nazionale ed internazionale – commentano i consiglieri M5S Paolo Sola ed Erika Alessandrini – attraverso l’iniziativa di intellettuali, giornalisti, accademici e personaggi pubblici che si sono fatti portavoce della richiesta di una sua scarcerazione, nel tentativo di tenere alta l’attenzione ed esercitare pressioni su chi oggi ha la possibilità di intervenire nella vicenda. E in quest’ottica sarebbe un segnale significativo conferire a Patrick Zaki la cittadinanza onoraria del Comune di Pescara, per ribadire anche attraverso la nostra comunità che valori come la libertà di pensiero, di espressione e di partecipazione pubblica siano propri del nostro Paese e di ogni istituzione che lo rappresenti”.
“La città di Pescara, anche come polo universitario che accoglie tanti studenti dall’estero, è parte integrante di unacomunità internazionale in cui ciascuno ha il dovere di impegnarsi per il rispetto dei diritti di tutti – proseguono i consiglieri M5S Massimo Di Renzo e Giampiero Lettere – e anche noi vogliamo sostenere simbolicamente questo giovane studente, unendoci idealmente a tutti coloro che credono nellagiustizia e nella difesa dei diritti civili”. Anche Pescara potrebbe aggiungersi, quindi, all’iniziativa “100 città con Patrick” lanciata dall’organizzazione no-profit Go Fair, a cui sempre più Comuni stanno rispondendo, creando un’eco già arrivata fino in Senato, dove il 14 aprile scorso è stato approvato un ordine del giorno bipartisan per il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki. “Senza voler entrare nelle dinamiche diplomatiche – concludono i consiglieri pentastellati – non si può restare in silenzio davanti ad una vicenda che deve unirci tutti, senza confini territoriali, ideologici o partitici, per tenere alta l’attenzione sulla sorte di Patrick ed evitare un altro caso Regeni. Confidiamo nel voto unanime dell’intero Consiglio”.