Pescara – “L’apertura di un fascicolo della Procura di Pescara in merito alle attività messe in campo da Regione e Asl per contrastare la recrudescenza del contagio da Covid-19, certifica la necessità di fare chiarezza su quello che sta avvenendo sul territorio regionale. L’esponenziale incremento di casi che è stato registrato, tale da mettere nuovamente le province di Pescara e Chieti in zona rossa, testimonia la gravità della situazione che stiamo vivendo. Sono settimane che denunciamo carenze e dubbi sulle azioni della Giunta regionale per bloccare l’espandersi del virus, a partire dalle campagne di screening di massa con l’utilizzo di test rapidi sulla cui affidabilità abbiamo avanzato grossi dubbi, mai chiariti da nessun esponente della maggioranza. A questo aggiungo la lentezza della campagna vaccinale. Nonostante sia proprio il vaccino lo strumento per arrivare, col tempo, a bloccare la circolazione del virus, il centrodestra si è mostrato incapace di rispondere a dovere sia per la somministrazione vera e propria, visto che l’Abruzzo è in fondo alla classifica delle regioni nel rapporto tra dosi ricevute e somministrate, sia nel predisporre la macchina organizzativa. Non mi stupisce, quindi, che un filone di inchiesta riguardi proprio questo tema, per capire se siano o meno state già vaccinate persone che in realtà non erano nell’elenco dei soggetti prioritari. Massima fiducia nella giustizia e nel lavoro che la Procura porterà a termine, affinché i cittadini abruzzesi possano conoscere tutta la verità sulla gestione sanitaria della pandemia e perché sia difeso il diritto alla salute”. Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi.
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