“Per poter liberamente tagliare i nostri boschi ed eliminare regolamentazione e controlli?
No, grazie.”
Pescara – E’ stata discussa in Terza Commissione Consiliare della Regione Abruzzo, la Proposta di Legge “Misure urgenti per rilancio e semplificazione nel settore forestale” (PDL 175/2021), con la partecipazione, in audizione, delle Associazioni ambientaliste (da Italia Nostra al WWF, dalla LIPU a Mountain Wilderness), oltre ai rappresentanti dei Consorzi e/o Cooperative forestali, di alcune Amministrazioni locali, di esponenti delle Associazioni di categoria degli agricoltori e degli Ordini professionali provinciali competenti, nonché dei Parchi Nazionali dell’Abruzzo-Lazio e Molise e della Maiella-Morrone.
L’audizione, pur essendo iniziata con eccessivo ritardo, è riuscita a mettere in evidenza le esigenze sia degli operatori privati che delle Associazioni ambientaliste. Gli uni chiedono la possibilità di incrementare i tagli nel “sistema-foresta”, gli altri temono (giustamente) il taglio indiscriminato e incontrollato di un bene di grandissimo valore sociale, ecologico, ambientale, paesaggistico e collettivo.
Italia Nostra ritiene che la presunta “sburocratizzazione” che viene invocata da categorie che traggono profitto dal taglio dei boschi sia funzionale alla possibilità di mettere le mani sul patrimonio pubblico (l’80% dei boschi in Abruzzo sono di proprietà pubblica- demanio collettivo) senza alcuna autorizzazione e controllo, senza una pianificazione regionale e introducendo persino la pratica del “silenzio-assenso”). Un disegno di legge che mostra severi profili di illegittimità e apre alla rapina del patrimonio forestale abruzzese a vantaggio di “Consorzi/gruppi di Azione Locale e altri soggetti” che da molti anni detengono il monopolio del settore forestale in Abruzzo, mortificando le ditte locali forestali.
“Si è capito molto bene –commentano i volontari di Italia Nostra– che le modifiche che s’intendono introdurre in nome della “semplificazione e sburocratizzazione”, prefigurano l’eliminazione del ruolo programmatorio della Regione, e viene adottata una visione limitata, parziale, riduzionista dei nostri boschi. Non si tiene conto, infatti, del ruolo che hanno i boschi nella regolazione del ciclo dell’acqua, nella purificazione dell’aria, nella difesa idrogeologica, nell’essere spazi di vita e di biodiversità, del fatto che sono i nostri migliori alleati nel contrastare la crisi climatica grazie all’assorbimento dell’anidride carbonica operata dalla fotosintesi. Né si considera che sulla bellezza del paesaggio vi sono altre attività economiche legate all’ecoturismo, che verrebbero danneggiate”.
Italia Nostra, rappresentata dalla dr.ssa forestale Caterina Artese e dal Consigliere Nazionale Giovanni Damiani, è intervenuta entrando nel dettaglio della proposta di legge, e ha rimesso un documento alla Commissione: una critica articolata e proposte per rafforzare il bene forestale anche sotto il punto di vista di una gestione selvicolturale, che per sua essenza è sostenibile e resiliente, perché si basa sulla giusta rinnovazione della foresta.
“Essi hanno anche contestato i pretesti, francamente stravaganti, portati a sostegno dell’allargamento del taglio dei boschi.” Incalzano gli ecologisti. “Il problema sollevato dell’efficienza della Pubblica Amministrazione, ove esistesse in questo campo, non si risolve con il silenzio-assenso e l’eliminazione delle regole ma potenziando gli uffici, affinché i procedimenti possano essere portati a termine sempre in tempi certi, nell’ambito dei principi costituzionali di legalità e parità di trattamento. E’ stato detto anche che con i tagli degli alberi si combattono gli incendi … come dire che una persona per combattere il rischio di avere una carie decidesse di cavarsi i denti.
Allo stesso modo non si può accettare che venga messo in discussione, nei cantieri forestali, il ruolo del Direttore dei lavori che per Italia Nostra è un professionista, dottore forestale, che si identifica anche da un punto di vista etico, che garantisce sotto la propria responsabilità, civile e penale, la giusta correttezza degli interventi nel rispetto dei cicli evolutivi dell’ecosistema forestale e con l’applicazione di appropriati turni (Piani territoriali e di gestione).
Conclusioni: mai conosciuto nella storia della nostra regione, un attacco di questa intensità e insensibilità al nostro patrimonio forestale. E’ inaccettabile voler limitare o eliminare il ruolo decisionale e programmatico dell’Ente Regione, con la definizione di regole uguali per tutti, aprendo, invece, a pianificazioni locali frammentate, fatte dagli stessi che poi vi lucreranno, e che si darebbero persino le autorizzazioni senza controlli”.
Italia Nostra al termine dell’incontro ha chiesto che la Regione Abruzzo applichi la legge regionale vigente, del 4 gennaio 2014, n. 3 (Legge organica in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della regione) e dia seguito al Regolamento.
“Un suggerimento. Il metodo per mantenere il bosco esiste già: si chiama natura, funziona a energia solare, ricicla tutti i suoi rifiuti, regala prodotti e servizi ecosistemici, fa bene alla salute ed è pure bello e gratis.” Concludono i volontari di Italia Nostra