Dopo una battaglia durata anni e diverse manifestazioni di piazza, l’urlo contro le piattaforme petrolifere Ombrina Mare, Elsa 2 e Rospo Mare torna ad animare una nuova grande mobilitazione popolare di scena il prossimo 23 maggio a Lanciano. Una scelta non indifferente quella di portare in piazza, proprio a Lanciano, migliaia di manifestanti tra cittadini, associazioni, sindacati, ambientalisti, sindaci e amministratori.
Dopo il parere positivo della Commissione Ministeriale Via ai progetti Ombrina Mare, Elsa2 e Rospo Mare, domenica 29 marzo 2015, oltre cinquecento cittadini, insieme ad associazioni ed enti locali, si sono riuniti a San Vito Marina, nel Centro sociale Zona 22, per costruire una mobilitazione efficace, comune e condivisa, che sia in grado di fermare la petrolizzazione del nostro mare.
In occasione dell’imminente mobilitazione programmata sabato 23 maggio, proprio a Lanciano, l’Arci di Pescara ha organizzato presso il circolo Scumm di Via delle Caserme, un tavolo di discussione per dire No ad Ombrina.
Presenti al dibattito pubblico, moderato dal Presidente di ARCI Pescara, Valerio Antonio Tiberio, Moreno Di Pietrantonio, segretario PD Pescara, Roberto Ettorre, segretario SEL Pescara, Piero Giampietro, Consigliere Comune di Pescara, Leila Kechoud, Consigliera prov.le e comunale di Pescara, Andrea Rosario Natale, consigliere Arci Abruzzo e Augusto De Sanctis, Forum abruzzese movimenti dell’acqua.
Secondo gli esponenti Arci Valerio Antonio Tiberio e Andrea Natale “I cittadini abruzzesi hanno già scelto molti anni fa. Non vogliono Ombrina, ma il Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi, il mare pulito, un’economia agroalimentare di qualità, la valorizzazione turistica e culturale del territorio, un modello di sviluppo compatibile con la natura”.
Anche il PD cittadino ha deciso di aderire alla manifestazione di sabato che secondo il neo Segretario PD Pescara, Moreno Di Pietrantonio “non muove affatto dalla paura dei cambiamenti né dalla volontà di dire di opporsi in maniera gratuita ma da un opposizione ragionata a progetti che non danno garanzie di sicurezza ambientaleâ€. Il Segretario cittadino Sel, Roberto Ettorre, ribadisce “la necessità di oggi comprendere il significato di sviluppo sostenibile, in cui la dizione sviluppo si connoti non come sfruttamento ambientale e occupazionale ma valorizzazione e tutela del territorioâ€.
Il consigliere comunale PD, Pietro Giampietro, ricorda che il consiglio comunale di Pescara ha approvato a larga maggioranza l’adesione della città di Pescara alla manifestazione indetta da associazioni e comitati contro le piattaforme petrolifere al largo della costa abruzzese, candidando la città a ospitare la manifestazione.
“Pescara è fra le prime città a compiere questo passo, insieme ad altri Comuni che nel tempo hanno aderito convintamente – spiega Giampietro -perché sono in gioco il presente ed il futuro dei nostri territori e delle nostre economie. Il progetto di petrolizzazione mette a rischio il percorso che porta ai parchi costieri del Cerrano e della Costa Teatina, per i quali Pescara è la candidata naturale a fungere da ab, polo economico ed attrattivo in chiave turisticaâ€.
La consigliera Provinciale PD, Leila Kechoud, ha sottolineato la necessità di fare chiarezza su quanto sta accadendo sulle nostre coste e soprattutto rimarcare l’inopportunità per il nostro territorio sia dal punto di vista occupazionale che turistico di una scelta che avvantaggia esclusivamente interessi di multinazionali minando l’integrità ambientale dei nostri territori. Ha ricordato anche la posizione dibattuta dei parlamentari PD e l’emendamento dell’on. Castricone, di ‘divieto delle attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, nelle zone di mare poste entro dodici miglia dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, istituite per legge ed in corso di istituzione’.
Le conclusioni ad Augusto De Sanctis rappresentante del Forum Abruzzese dei movimenti dell’acqua, che ha passato in rassegna quanto sta accadendo nella nostra Regione a seguito dello Sblocca Italia. “Nessun vantaggio per i cittadini che svenderebbero il proprio territorio a multinazionali estereâ€, ha sostenuto De Sanctis nel tracciare anche le linee su cui muoversi per scongiurare il peggio, evidenziando come “Inquinamento, danni all’ambiente, alla salute e al turismo sarebbero la minaccia e per questo è necessario che tutti i cittadini si diano da fareâ€.