Pescara. È possibile sorprendere con le immagini della città più fotografata al mondo? Sì, se riesce a trovare un punto di vista particolare, curioso, fuori dall’ordinario. È quello che è riuscito a fare Marco Cimorosi con gli scatti raccolti nel suo primo libro dal titolo “Fotografare New York City”.
Il volume di 192 pagine e 174 foto con i contributi di Saro Di Bartolo, Luca Maggitti e Paolo Di Vincenzo, propone, come recita il sottotitolo, Aritmiche visioni metropolitane, con lo sguardo di uno street photographer.
«Per descrivere New York si è detto tanto tra realtà e fantasia», spiega l’autore, «La città restituisce sempre e comunque quel senso di aritmia che, per chi ama la fotografia, è uno degli ingredienti principali per la propria creatività».
Fotografo professionista, Cimorosi (Roseto degli Abruzzi, 1960) ha collaborato con la rivista Digital Camera e ha tenuto mostre in tutta Italia. Da dieci anni, insieme al fondatore del network www.domiad.it, Domenico Addotta, organizza nella sua città “United Colors of Photography”, appuntamento di richiamo a livello nazionale.
Il volume può essere acquistato a Roseto degli Abruzzi, a partire da giovedì 3 dicembre, nella libreria La cura (via Latini 24-26) – dove sarà allestita anche una mostra con alcune delle foto contenute nel libro – o, a richiesta, nelle principali librerie abruzzesi.
Info: cimorosimarco@hotmail.com, tel. 335 6539148
Saro Di Bartolo, apprezzato maestro dell’immagine scrive nel suo intervento: «Cimorosi non è soltanto un valente artista, ma è pure sensibile e talentoso poeta della street photography. È un colto narratore della quotidianità dei nostri tempi e ciò fa di lui uno storico della contemporaneità, un ritrattista della nostra epoca che ne lascia una documentazione per il futuro».
«Marco Cimorosi», aggiunge Luca Maggitti, «parla poco, non urla mai e sorride spesso. Soprattutto, osserva. Il suo sorriso è figlio dell’essere un uomo che vive di fronte al mare, pronto all’accoglienza e al rispetto, poco incline al giudizio e per nulla al pregiudizio. Il mare che da sempre ne colma lo sguardo gli ha pure dato la voglia di solcarlo e viaggiare, alla scoperta di città e persone. Le parole non dette le trasforma in fotografie, che sono infinite aperture di dialoghi».
«Riuscire a sorprendere con un soggetto così noto», sottolinea Paolo Di Vincenzo, «è come immaginare una foto della Gioconda di Leonardo diversa. Complicatissimo, si potrebbe dire: conosciamo alla perfezione l’originale e l’abbiamo vista, nel corso degli anni, variata in tutte le salse, ma non è un’operazione impossibile. E così, mentre chiunque conosce tutti i luoghi canonici della città che non dorme mai, Cimorosi fa vivere al lettore un’esperienza della metropoli americana diversa».