Montesilvano – Oggi sul lungomare via Aldo Moro (di fronte allo stabilimento balneare Bagni Luca), in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si è svolta la cerimonia di intitolazione del giardino alla memoria di Norma Cossetto, la studentessa istriana stuprata e gettata viva in una foiba nei pressi di Villa Surani dai partigiani jugoslavi. Al centro del giardino è stata inserita una panchina rossa per ricordare tutte le donne vittime di violenza.
Sono intervenuti: il sindaco Ottavio De Martinis, il presidente del consiglio comunale Ernesto De Vincentiis, il consigliere delegato alla Sicurezza Marco Forconi, le assessore Deborah Comardi e Barbara Di Giovanni, la consigliera Alice Amicone, la vice presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Donatella Bracali, il comandante della polizia locale Nicolino Casale, il comandante della compagnia dei carabinieri di Montesilvano Luca La Verghetta, il comandante della guardia costiera distaccamento di Montesilvano Daniele Limatola.
Lo scorso giugno i consiglieri di Fratelli d’Italia Marco Forconi e Francesco Di Pasquale avevano presentato in consiglio comunale una mozione per l’intitolazione di una piazza o di una via della città a Norma Cossetto. La Mozione fu votata a maggioranza ma vide l’astensione dei gruppi di opposizione PD e M5S, che nel primo consiglio comunale dopo il lockdown il 23 giugno, avevano criticato tale scelta come “strumentalizzazione politica, per di più inopportuna dato il particolare momento”.
«Questo giardino situato in una zona centrale della città vuole dare valore a questa Giornata del 25 novembre, offrendo una riflessione nei confronti di Norma Cossetto, che subì violenza dai partigiani jugoslavi – afferma il sindaco Ottavio De Martinis –. Ringrazio il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che ha portato all’attenzione questa drammatica pagina della storia. All’interno dell’area abbiamo inserito una panchina rossa, contro l’indifferenza con lo scopo di raggiungere una cultura paritaria e con l’auspicio che il fenomeno dilagante della violenza contro le donne possa estinguersi al più presto. Dopo via Antonio Pieramico, giovane finanziere di Montesilvano, la città rende omaggio a un’altra vittima delle foibe».
«Ringrazio il sindaco De Martinis e il consigliere Forconi a nome del presidente Mario Di Racca per l’iniziativa di oggi – ha detto Donatella Bracali, vice presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Donatella Bracali – . Parlo a nome degli esuli e degli italiani, che hanno subito la violenza ideologica, di cui Norma è il simbolo più doloroso. Norma era una ragazza innocente, una studentessa violentata per 17 ore dai suoi aguzzini, il suo calvario deve essere un monito per le nostre coscienze».
L’ANPI “ricordarle tutte, non una”
A margine dell’evento è intervenuta con una riflessione anche l’ANPI Sezione “Giuseppe e Renato Gialluca” di Pescara insieme al Comitato Provinciale “Ettore Troilo” di Pescara:
«La scelta operata dall’Amministrazione comunale di Montesilvano di intitolare un giardino a una donna vittima di violenza, apparentemente condivisibile in assoluto, è in realtà, come quella precedente del Comune di Pescara, divisiva e di parte.
Nel ribadire la sua assoluta condanna di ogni forma di violenza sulle donne, la Sezione ANPI di Pescara ed il Comitato Provinciale fanno rilevare che l’intitolazione, anziché alla sola Norma Cossetto, la cui uccisione fu comunque un crimine da condannare senza riserve, avrebbe dovuto riguardare tutte le donne vittime di violenza o quanto meno tutte le donne, anche abruzzesi, vittime di violenza nella guerra nazifascista.
Donne non di rado barbaramente assassinate dagli occupanti e dai loro alleati.» Così l’associazione Partigiani d’Italia rivolgendo “un pressante invito al Sindaco e all’Amministrazione comunale di Montesilvano”.
DI SANTE (PRC): “LA VIOLENZA DI GENERE È ADESSO, IN CASA NOSTRA E RIGUARDA NOI. NO A USO POLITICO DELLA MEMORIA”
Sulla scelta operata dall’Amministrazione montesilvanese registriamo anche l’intervento del segretario provinciale del PRC-SE di Pescara,Corrado Di Sante: «La scelta dell’amministrazione comunale innesca un cortocircuito, dove ogni parola rischia di assumere il significato opposto, un crinale, quello dell’uso politico della memoria, pericoloso.
Ancor più grave il solito messaggio paternalista, brodo di coltura di patriarcato e sessismo, per cui la violenza di genere è un atto lontano da noi nel tempo, è un atto in una situazione eccezionale e drammatica, è un atto che riguarda “gli altri” e non noi.
Ed invece, spiace doverlo ricordare ai nostri amministratori, la violenza di genere accade ora, accade nelle nostre case e riguarda noi.
Questo è il messaggio che ogni giorno e soprattutto oggi dovrebbe emergere.
È lo studente, è il pensionato, è il giornalista é l’operaio, é l’imprenditore: la violenza di genere è un crimine odioso che non fa differenza per chi lo commette tra censo o grado di istruzione, credo o ideologia, con una costante sono tutti maschi.
È un crimine, non solo fisico, che inizia con la disparità salariare tra donne e uomini, prosegue con la disparità di accesso alle cariche apicali. A parità di mansione in Italia le donne guadagnano meno e il più delle volte le donne a causa delle pessime norme sul mercato del lavoro, sono costrette ad accettare part-time involontari, che vuol dire meno diritti e meno salario .
Tornando a guardare in casa nostra, nel comune di Montesilvano a fronte di 7 figure apicali tra Segretario Generale, Comandante della polizia municipale e dirigenti di settore solo 2 di queste cariche sono ricoperte da donne, perché?» Ha concluso Di Sante