Bolognano – Continua l’attività politica e di informazione sui territori del Sin di Bussi, un Sito di interesse nazionale dall’estensione di 232 ettari. Tra gli 11 Comuni che ne fanno parte Bolognano e in particolare, Piano d’Orta ha un valore non secondario. Dopo il territorio di Bussi, è sicuramente il più colpito dall’inquinamento dovuta alla presenza degli ex stabilimenti chimici, anche per la localizzazione dell’area che si trova nel centro abitato. Sul posto il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli, l’ex presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, oggi a capo dell’opposizione del Comune di Bolognano e i consiglieri di minoranza.
“Ci troviamo qui oggi e ci torneremo non appena ci saranno altre novità per fare il punto della situazione e per raccontare alle persone come procede la bonifica, che è un procedimento lungo e complesso e per raccontare i fronti che ancora oggi sono aperti – riferiscono i consiglieri – A Piano d’Orta la Commissione speciale d’inchiesta regionale, ormai cessata, è venuta il 17 giugno scorso e in quella occasione abbiamo avuto modo di annunciare cosa sarebbe avvenuto. Ci torniamo dopo 5 mesi per dire che quelle cose stanno avvenendo, ma che poteva avvenire anche di più e anche per avanzare qualche traccia di lavoro alla Giunta regionale. È necessario comunicarlo alla cittadinanza perché conosca realmente la situazione, ma abbia anche ben chiaro i fronti che ancora sono aperti”.
“Chi oggi a favore di stampa e telecamere afferma di avere “cura e interesse della tutela ambientale e della salute dei cittadini e si intesta l’avvio della bonifica dell’area ex Montecatini di Piano d’Orta” – sottolinea l’ex presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, capogruppo della minoranza in Consiglio comunale a Bolognano – è lo stesso che dal 2009 al 2014, da Presidente della Provincia in carica e con pieni poteri, non prendeva parte alle riunioni al Ministero dell’Ambiente, dichiarava di non ritenere di propria competenza la caratterizzazione propedeutica alla bonifica dell’area e assegnava la polizia provinciale a elevare multe ai cittadini tramite autovelox invece di impiegare il personale nelle attività di indagine ambientale. Ricordo invece che sotto la mia Presidenza alla Provincia di Pescara sono state adottate le due ordinanze di bonifica su Piano d’Orta di Bolognano, che oggi consentono l’avvio dei lavori: 23 settembre 2015 ordinanza da parte della Provincia di Pescara di messa in sicurezza di emergenza dell’area interna al SIN nei confronti di Edison; 2 febbraio 2018 ordinanza da parte della Provincia di Pescara di messa in sicurezza di urgenza dell’area esterna al SIN nei confronti di Edison. Sin dal mio insediamento diedi disposizioni all’allora dirigente competente per il settore Ambiente di seguire particolarmente la situazione dell’intero sito SIN inquinato di Piano D’Orta e grazie all’ottimo lavoro condotto dalla Polizia Provinciale, si arrivò all’individuazione di Edison quale soggetto inquinatore.
Come Presidente della Provincia di Pescara ho dato una risposta di tutela ambientale ai cittadini della Val Pescara e di Piano d’Orta e Bussi in particolare. L’avvio dei lavori di bonifica sull’area ex Montecatini è una grande opportunità per Piano d’Orta, ma soprattutto è una risposta vera e concreta che viene data alla collettività e che rivela chi è stato attore protagonista e chi è stato e resta solo una comparsa”.
“Il sito di Piano d’Orta è di 35.000 mq di estensione, venne posto sotto sequestro dal Corpo forestale nel 2007 – ricorda il consigliere regionale PD Antonio Blasioli – Le attività produttive hanno avuto inizio nel 1902 con cessazione nel 1965 e hanno riguardato le produzioni di fertilizzanti azotati, di acido solforico, di solfato di rame, di concimi fosfatici e calciocianamide (fertilizzante a base di azoto che veniva prodotto a Piano d’Orta e che permise di superare gli stenti e la fame della prima guerra mondiale). L’area è interessata dalla presenza di rifiuti industriali sepolti e/o in appoggio sul piano campagna, tra i quali anche rifiuti pericolosi. Il sito inoltre durante i conflitti è stato oggetto di più bombardamenti proprio per questa sua produzione che alimentava l’economia della guerra.
L’inquinamento. Il sito oggi presenta superamenti delle CSC (concentrazioni soglia di contaminazione) del D.Lgs 152/06 per il terreno e per le acquesotterranee da metalli pesanti (es. Arsenico, Selenio, Piombo, Cadmio, Antimonio, Rame, Tallio, Zinco), imputabili al trattamento di “lisciviazione” (lavaggio e separazione) degli stessi. Le aree storicamente occupate dallo stabilimento chimico, dopo la cessazione delle attività e ladismissione del sito sono state in parte lasciate in stato di abbandono e in parte riconvertite in aree residenziali abitate ed artigianali/commerciali. Moligean, attuale proprietaria non inquinatrice, è entrata in quest’area nel 1988, subentrando ad altra società che aveva acquistato nel 1978.
Le ordinanze. Due ordinanze del 2015 della Presidenza della provincia di Pescara alla guida del Presidente Di Marco, hanno individuato ai sensi dell’art. 244 del Codice dell’Ambiente in Edison il soggetto inquinatore. Edison impugnò ma non chiese mai la fissazione dell’udienza di merito e in un certo senso sta facendo acquiescenza a quella ordinanza, visto che ha iniziato i lavori di bonifica. Due ordinanze provinciali. Un primo progetto di bonifica è stato approvato con decreto del Ministero dell’ambiente nel 2018, poi Edison richiese una revisione dell’analisi di rischio nel 2019. Una serie di pareri negativi di Arta e Ispra e oggi si è arrivati al nuovo Progetto di bonifica del 2020.
I lavori attuali. La novità è il decreto n. 76 del 9 luglio 2020 con cui il Ministero dell’Ambiente ha approvato il “Progetto Operativo di Bonifica (POB) – Stralcio funzionale per la rimozione dei residui di produzione” nel SIN – area ex Montecatini a Piano d’Orta imponendo ad Edison di dover iniziare entro 4 mesi. Edison il 9 Novembre ha iniziato la cantierizzazione dell’area.
Edison il 9 novembre (3 giorni fa) ha avviato i lavori di bonifica previsti dal Decreto n. 76 del 9.07.2020 del Ministero dell’Ambiente; gli interventi in questione si concluderanno nell’arco di due anni e saranno coordinati ed eseguiti dalla società appaltatrice Sersys Ambiente S.r.l. (è la stessa dittache sta conducendo le attività anche nelle discariche 2A e 2B di Bussi). L’importo dell’intervento sarà di 7.200.000,00 circa. La quantità di rifiuti da rimuovere ammonta a 9000 metri cubi, con adozione di precauzioni per l’inquinamento e controllo periodico dell’aria. In questo momento è in corso lo sfalcio e l’accantieramento, preceduto da derrattizazione e disinfestazione.
In pratica Edison deve rimuovere i residui di produzione che si trovano in prossimità della centrale dell’Enel, ma prima di fare questo, deve fare un’ulteriore caratterizzazione accurata e di dettaglio sia dei residui di lavorazione industriale, sia dei terreni naturali di riporto (cioè i materiali di riporto che a suo tempo erano stati utilizzati per livellare l’area prima della realizzazione degli impianti); procedendo con una disposizione a griglia, all’interno di ogni maglia faranno degli ulteriori sondaggi/prelievi per caratterizzare in modo preciso i singoli strati di materiale per lo smaltimento. In questo la nostra Arta che è sempre particolarmente attenta, dovrà prestare grande attenzione nella fase del contraddittorio.
Come previsto dall’Art. 4 del Progetto Operativo di Bonifica (POB), Edison ha presentato la garanzia finanziaria alla Regione Abruzzo per una somma pari al 50% dell’importo dell’intervento, stimato nel Progetto medesimo in 3.600.000 euro, per la corretta esecuzione e il completamento degli interventi previsti.
In questi giorni si sta procedendo all’approntamento del cantiere dell’area di intervento, con lo sfalcio della vegetazione, la rimozione di eventuali materiali in amianto.
Il Progetto Operativo di Bonifica (POB) ha suddiviso il SIN di Piano d’Orta in 3 aree che andranno bonificate in 3 fasi successive. Si ricorda che il sito di Piano d’Orta oggi è di 35.000 mq. Al momento si interverrà nella FASE 2, che è un’area di 3600 m2. E’ un risultato importante ma si tratta solo di un risultato parziale per almeno due motivi.
1) Per andare avanti bisogna risolvere il problema del vecchio edificio industriale in cui si svolgeva la produzione di Montecatini, un esempio di archeologia industriale, storica per l’area e che potrebbe essere riutilizzata in futuro. La proprietà è di Moligean, società che ha acquisito nel 1988 l’area, e che non ha alcuna implicazione con l’inquinamento, ma contro Moligean il Comune di Bolognano il 9 dicembre 2019 ha emesso un’ordinanza di abbattimento che il Tar ha sospeso, c’è però un’udienza nel merito fissata per l’11 dicembre.
Una precisazione sul punto. Sulla FASE 1 e 3 Edison non può intervenire, quindi non può bonificare, perché sono le aree prossime o su cui insistono gli edifici su cui pende l’ordinanza del Sindaco di Bolognano, ora sospesa dal TAR, che ha accolto il ricorso del proprietario Moligean e la cui udienza nel merito dovrebbe tenersi l’11 dicembre. Se il TAR dovesse accogliere il ricorso di Moligean bisognerà domandarsi perché si è perso tutto questo tempo, non notificando l’ordinanza al soggetto inquinatore, ammesso che sia necessaria e insuperabile la demolizione e non basti fare la messa in sicurezza. In questo momento noi sosteniamo che potrebbe procedersi alla bonifica senza abbattere i fabbricati ma semplicemente mettendoli in sicurezza. Sul punto il Ministero non ha mai detto parole chiare circa questa soluzione alternativa ma ci sembra strano che una ditta che acquista l’area con finalità edilizie e viene fermata nel suo intento, debba anche essere destinataria di un ordine di demolizione per una bonifica di cui è vittima anch’essa. Aspetteremo l’ormai prossima sentenza ma crediamo che si dovrebbe fare di tutto per procedere con la bonifica salvaguardando, per quanto possibile, l’edificio storico.
2) Il secondo motivo per cui riteniamo che sia parziale questo intervento, riguarda la rideterminazione del SIN in quest’area. Il Sin è stato perimetrato con Decreto del 29 maggio 2008: con due delibere la DGR del 2018 (DGR n. 342 24 maggio 2018 e DGR n. 645 del 09.08.2018) la Regione Abruzzo ha chiesto di ricomprendere all’interno del SIN anche il Comparto Zeta. Con Decreto n. 19 del 4 febbraio 2020 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare è stata accolta questa riperimetrazione, ma nel frattempo l’ARTA (già un anno prima) con nota prot. 30294 del 31 gennaio 2019 aveva evidenziato il ritrovamento di materiale inquinante nel suolo e nel sottosuolo, nell’area compresa tra via Lazio e il fiume Orta. Si tratta di aree che non insistono nel SIN e quindi non oggetto di questo Piano Operativo di Bonifica. Cosa ha deciso di fare il Servizio gestione rifiuti e il Comune di Bolognano rispetto a quest’area? Che determinazioni sono state assunte per quest’area che è vicina al fiume Orta e i cui effetti quindi sono aggravati?”
“Insomma nutriamo una moderata soddisfazione per la partenza di questi lavori – concludono i consiglieri -Li avevamo preannunciati e sono partiti mentre altre forze politiche proponevano si dirottare qui i fondi stanziati per la legge del terremoto sull’area di Bussi per la riconversione industriale. Siamo felici di vedere sanate due ferite: quella del territorio di Piano d’Orta e quella del mancato rispetto del principio che chi inquina paga. Edison ha inquinato sulla base dell’ordinanza della Provincia ed Edison deve provvedere.
Così come a Bussi, anche qui, dobbiamo verificare con attenzione e costantemente che tutta la vecchia area della Montecatini sia oggetto di bonifica e che la caratterizzazione in corso sia ben fatta. Ci auguriamo che l’idea di ordinare la demolizione del fabbricato a Moligean, attuale proprietario, non sia stata un errore che ritardi a tempo indefinito una bonifica già troppo tardiva, mentre nutriamo la speranza che la bonifica possa procedere salvaguardando quell’edificio della storia industriale della nostra Regione.
A ciò si aggiunga che mentre siamo in attesa l’esito del Tar sull’ordinanza del Comune di Bolognano (quella che ci sarà l’11 dicembre), Edison ha impugnato l’ordinanza per il comparto Z, quello rientrante nel SIN con il Decreto Mattm n. 19 del 4 febbraio 2020, il ché dimostra che nonostante la bonifica sia partita c’è sempre il tentativo di non eseguirla.
In ultimo. La Regione Abruzzo non ha deliberato la richiesta d’introduzione nel Sin per l’area tra via Lazio e il fiume Orta. Se siamo ancora in attesa di esami analitici del materiale, chiediamo al Presidente Marsilio di accelerare, perché sono passati già due anni, altrimenti chi risponderà di quelle aree per la messa in sicurezza di emergenza?”