venerdì , 22 Novembre 2024

Profughi a Montesilvano, tra accoglienza, preoccupazioni e proteste

“Riempire di profughi la zona più turistica di Montesilvano, quella dei Grandi Alberghi, per una città che vive di turismo, significa uccidere l’economia di quel territorio”.

E’ quanto aveva affermato ieri in Consiglio regionale il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri.

Era stata pubblicata anche la notizia di un nuovo gruppo di circa 30 nuovi arrivi nella cittadina adriatica e il sindaco Maragno nella giornata di ieri temendo per la stagione turistica estiva, aveva preannunciato un imminente incontro con la Prefettura “al fine di affrontare concretamente la problematica dei profughi ospitati in una struttura alberghiera di Montesilvano”.

Questa notte poi gli attivisti di Forza Nuova contestando la presenza degli immigrati ospitati hanno affisso manifesti per la città e diffuso un comunicato commentando come “assolutamente scellerata la decisione di continuare ad ospitare clandestini a Montesilvano”.

”In un momento storico dove i suicidi per crisi sono in aumento ed il governo centrale non ha avallato alcuna richiesta di proroga degli sfratti, -hanno scritto nel comunicato gli esponenti di FN- abbiamo decine e decine di extracomunitari ospitati in albergo con piscina, a spese dei contribuenti”.

Richiamando le autorità locali al buon senso ed al principio di solidarietà nazionale, Forza Nuova ha fatto poi sapere che il 25 aprile il nucleo provinciale del movimento terrà un presidio informativo sulla riviera di Montesilvano.


Hg news ha voluto guardare più da vicino quello che sta succedendo andando alla fonte per sondare concretamente il disagio che queste presenze provocano al nostro territorio e soprattutto verificare direttamente con gli operatori quanto è reale il pericolo che una stagione turistica vada a farsi benedire e quanto realmente gli ospiti costano alla comunità.

L’accoglienza nell’albergo che ospita i profughi all’inizio non è stata idilliaca, abbiamo infatti incontrato il proprietario, Antonio Felicione, quando aveva appena appreso di un articolo dove si annunciava la presenza nella struttura di nuovi 32 immigrati; prendendosela con i giornalisti per non aver verificato la notizia Felicione si è poi rassicurato quando ha iniziato a raccontare le sue verità su quanto avviene in questi giorni.

“Una notizia ridicola quella che qui siano stati alloggiati altri 32 immigrati: ieri non sono nemmeno scesi dal pullman, è arrivato su un mezzo con nuovi immigrati ma evidentemente c’è stato un malinteso tra di loro, infatti non è sceso nessuno e l’autobus è tornato indietro portando quella gente chissà dove”.


Come albergatore al di là di quanto sta accadendo nelle ultime ore, come la vive?

“Noi vogliamo lavorare, e l’accoglienza dà lavoro a noi e porta lavoro e risorse anche a chi ci sta attorno, e per tutto l’anno, ricordiamoci come in inverno strutture come questa restavano vuote da settembre fino a giugno e oggi in un momento di crisi in controtendenza si ritrovano a lavorare e a fornire lavoro al territorio.
Grazie all’introito che si è creato siamo riusciti quest’inverno a pagare tasse e fornitori, cosa che per altri albergatori invece è stata ardua. Quello che invece qualcuno ultimamente cerca di trasmettere ai cittadini è che qui ci siano situazioni di forte disagio e che creano problemi o fastidio a potenziali clienti o turisti.

Vede, qui nella nostra struttura non accogliamo altri clienti, o fai l’albergatore o dirigi il centro di accoglienza, dirò di più, questa situazione ha favorito anche gli alberghi vicini che pian piano hanno assorbito i nostri vecchi clienti”.

Quindi se tutto va bene e non vi è nessun problema per l’albergatore, perché ci sono voci contrarie all’accoglienza in città?

“Gelosia, è tutto in questa parola, ci sono alberghi che non lavorano d’inverno e stranamente ora iniziano a lamentarsi. E’ brutto- dicono, ma cosa è brutto? D’inverno tutto andava bene ora di cosa si preoccupano?

In un anno di permanenza i nostri ospiti non hanno mai creato un problema, mai un litigio mai schiamazzi, la struttura è tenuta in ordine e nella pulizia quindi non vedo dove sia il problema allo stato attuale né dove possa ravvisarsi in futuro, certo quando arrivano sono in condizioni pietose, non posseggono nulla e pian piano bisogna aiutarli”.


Ricevono aiuti da associazioni dallo Stato?

Chi fornisce loro i vestiti e i beni di prima necessità?

“Dobbiamo occuparcene noi fondamentalmente, qualcosa la Caritas ma davvero poco, provvediamo noi ai vestiti, ai pasti all’alloggio e alle cure mediche tramite la ASL infatti appena arrivano dalla Sicilia è previsto che dovrebbero essere visitati da un medico.”

Tutto questo è incluso nella cifra dei 30 euro giornalieri?

“Quali 30 euro? Guardi sono molti di meno non ricordo la cifra al centesimo ma siamo sui 15 euro.
Qui però bisogna distinguere: esiste un tariffario, per gli alberghi i prezzi sono differenti da quelli delle strutture Caritas o della Chiesa, a loro danno qualcosa in più, sono tariffe strutturate in base alle realtà di cui si dispone, e poi non dimentichiamo che oltre a queste ‘classiche’ nella zona ci sono anche molte case private e appartamenti che ospitano ma nessuno lo sa, però oggi il dito è puntato stranamente solo contro la nostra struttura, forse darà fastidio vedere i nostri ospiti in una zona centrale per il turismo forse ad alcuni dà ancora più fastidio pensare che nel loro piccolo e, magari involontariamente anche loro, stanno aiutando l’economia del luogo.
Dalla prefettura ho saputo che ora sono in molti a voler partecipare ai prossimi bandi, dopo tante critiche hanno fiutato il business.

Fu mio padre anni fa l’unico tra gli albergatori che alla prima emergenza e senza sapere quali fossero i compensi né chi avrebbe potuto poi pagare disse di si alla questura aprendo le porte dell’albergo, non lo fece per lucro era consapevole che c’era gente in difficoltà e da aiutare, è stata una grande lezione che mi ha lasciato, a volte bisogna rischiare e aiutare per poter essere aiutati ”.

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