“Nessun trionfalismo, piuttosto un richiamo alla responsabilità: il primo e il secondo turno delle comunali ci restituiscono uno spaccato significativo di insoddisfazione rispetto al governo regionale. C’è bisogno di costruire un’alternativa”: lo ha detto il segretario del Partito Democratico abruzzese, Michele Fina, commentando in conferenza stampa gli esiti dei ballottaggi a Chieti e Avezzano.
“Prossima Generazione Abruzzo”
A questo proposito è stato annunciato “Prossima Generazione Abruzzo”, un percorso, ha detto Fina, “che proporrò alla nostra Assemblea regionale e che durerà qualche mese, nel corso del quale definiremo assieme alle altre forze politiche, ma anche ai movimenti”, una piattaforma progettuale fatta di proposte, calate naturalmente nel momento storico attuale e quindi con l’obiettivo prioritario di intercettare e valorizzare le risorse e le opportunità che scaturiscono per l’Abruzzo dal Recovery Plan. Il primo della serie di appuntamenti della Conferenza programmatica sarà alla presenza del ministro delle Politiche europee Enzo Amendola, che assieme al presidente del Consiglio coordina il Ciae, il comitato che sta definendo i progetti da proporre all’Unione europea per intercettare le risorse.
Sui risultati dei ballottaggi Fina ha spiegato: “Il centrodestra è stato battuto sia al primo che al secondo turno in città dove era favorito: il loro partito più importante è stato abbandonato dai propri elettori, che hanno visto come la lite sia stata la cifra principale dell’attività di governo regionale”. Allo stesso tempo non ha pagato la scelta di “candidati calati dall’alto dalle segreterie nazionali e regionali. Ne fu un altro esempio il candidato Marsilio, che allora venne premiato grazie a un vento nazionale favorevole al centrodestra, ma nel momento del riflusso l’effetto si è spento. Al contrario le coalizioni civiche hanno saputo interpretare le esigenze dei cittadini, e in questo contesto è stato decisivo il ruolo di cucitura del Pd”. Fina ha elogiato in questo senso il lavoro dei gruppi dirigenti del partito nelle due città in cui si è votato. Parte di questo è stato a Chieti l’allargamento che è arrivato anche alla collaborazione del Movimento Cinque Stelle: “In Abruzzo questa collaborazione va avanti da un anno, e discende da quella al governo del Paese”.
Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci ha sottolineato la bocciatura, da parte degli elettori a Chieti, dei dieci anni di amministrazione del centrodestra e delle modalità attraverso cui è stata imposta dall’alto la candidatura di Di Stefano, a fronte della scelta giusta di Ferrara e della sua capacità di allargare e ottenere consensi anche superiori alle liste che l’hanno sostenuto. Per Paolucci “perde Marsilio, e da questo risultato comincia la sfida per la Regione. Occorrerà costruirla con umiltà, passo dopo passo, territorio dopo territorio. Dovremo rendere protagonisti i cittadini abruzzesi”, quindi non commettere l’errore di imporre candidati.
La presidente del Pd regionale Manola Di Pasquale ha concordato sulla lettura dei risultati come “primo input per un progetto a cui stiamo lavorando, in relazione proficua con il governo nazionale”. Sul risultato di Chieti, il segretario provinciale Gianni Cordisco ha sottolineato che “è stato scelto chi meglio rappresentava la città, dovremo replicare lo stesso percorso anche per le prossime elezioni amministrative”. Il segretario del Pd della provincia dell’Aquila Francesco Piacente su Avezzano ha ricordato il lavoro del partito, la capacità di “mantenere un presidio nonostante il dissanguamento, grazie a cui la destra è stata respinta e al secondo turno si è contribuito alla vittoria”.