domenica , 24 Novembre 2024

Montesilvano: Tra soddisfazioni e amarezze, deliberata a notte fonda l’esternalizzazione della farmacia comunale

I consiglieri hanno provveduto anche a votare lo scorporamento della delibera iniziale, nella quale era contenuta la modifica circa il servizio di trasporto diversamente abili, in ambito scolastico o extrascolastico, ad oggi di competenza dell’Azienda Speciale, che potrebbe essere ceduto a soggetti di terzo settore.
La seconda delibera ha incassato il voto favorevole dell’unanimità dell’assise.
La gestione della farmacia, la cui proprietà resterà del Comune, verrà dunque data in concessione a privati che verranno individuati mediante una procedura ad evidenza pubblica. Secondo quanto deliberato, le parti stipuleranno un contratto nel quale verranno conservati i contratti di lavoro del personale per l’intera durata del rapporto concessorio.

De Martinis, Soddisfatto

Soddisfatto il vicesindaco Ottavio De Martinis, che ha illustrato all’assise i contenuti della delibera. «L’importanza di questa delibera è stata ampiamente dimostrata dalla passione con la quale la politica montesilvanese ha partecipato a questo dibattito. Questa delibera, nata con l’obiettivo di contribuire al risanamento delle casse comunali, porterà all’avvio di una procedura, sulla stregua delle esperienze maturate di tanti Comuni italiani che hanno ottenuto risultati positivi dalla esternalizzazione delle loro farmacie, per individuare un privato che voglia concorrere a rilanciare il ruolo della farmacia comunale riportandola alla volontà dei fondatori come finanziatrice dei servizi sociali della Città. Confermo, come ho già detto ieri in sede di Consiglio Comunale, la disponibilità di questa Amministrazione a sottoporre al confronto della commissione competente tutti gli atti successivi che accompagneranno l’iter per l’affidamento in concessione della gestione della Farmacia Comunale».

Amarezza del Partito Democratico

Grande amarezza da parte dell’opposizione, in particolare del Partito Democratico, che si è battuto nei giorni scorsi sia mediaticamente che con iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza per scongiurare la scelta dell’esternalizzazione.

“E’ paradossale – scrivono in una nota la Segretaria cittadina PD Romina Di Costanzo e i Consiglieri Pietro Gabriele e Feliciano D’Ignazio – la leggerezza e l’irragionevolezza con la quale la maggioranza dell’assise consiliare si è apprestata a liquidare una delibera che poneva due temi complessi per l’interesse della collettività”.

L’estenuante confronto con le minoranze ha portato allo scorporamento della delibera iniziale, nella quale era contenuta la modifica circa il servizio di trasporto diversamente abili, in ambito scolastico o extrascolastico, ad oggi di competenza dell’Azienda Speciale, che potrebbe essere ceduto a soggetti di terzo settore.

Secondo gli esponenti PD si tratta di una delibera che “in nome del risanamento delle casse comunali, decreta la strada della concessione al privato di un asset strategico per l’ente, quale la farmacia comunale, che potrebbe invece costituire una consistente fonte di redditività, oltre che importante erogazione di un servizio sanitario”. Tant’è – tengono a specificare – che la giurisprudenza in materia, identifica le farmacie comunali quali presidi socio-sanitari territoriali, il che equivale ad affermare la prevalenza della natura sanitaria e, conseguentemente, non concorrenziale delle stesse.

“Ravvisiamo – scrivono Di Costanzo, Gabriele e D’Ignazio – che, la stessa determinazione nel portare a termine la delibera non c’è stata nel valutare adeguatamente valide strategie di miglioramento logistico, organizzativo e gestionale, per superare l’empasse finanziario, al quale si è preferito anteporre il sensazionalismo, anziché avviare appropriate interlocuzioni con gli enti preposti”. Sarebbe stato più opportuno, secondo gli esponenti del Partito Democratico, che “il lavoro propositivo svolto dalla minoranza e dal PD, già a partire dalle nostre mozioni dell’estate scorsa (che chiedevano il trasferimento della farmacia e l’istituzione di NCP all’interno del nuovo dsb), insieme agli emendamenti alla delibera, fossero stati accolti in assise consiliare, dando seguito a quell’apertura alle proposte tanto annunciata dal primo cittadino nel trascorso consiglio”.

“Alla luce degli esiti dei nostri colloqui con l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci e i suoi dirigenti, – aggiungono – abbiamo avuto modo di constatare la validità della nostra proposta di trasferimento della stessa all’interno del nuovo distretto, negli spazi di proprietà dell’Ente comunale, fatto salvo il rispetto degli adempimenti di cui al RD 1706 art. 45, relativamente agli ingressi separati con gli ambulatori medici, peculiarità realizzabile, che abbatterebbe i costi di locazione, con l’effetto biunivoco di potenziare gli introiti della farmacia e conseguentemente i suoi servizi oltre la funzionalità del distretto. Ricordiamo che alcune stanze non potranno ospitare il servizio diagnostica, inaugurato pochi giorni fa nel vicino dbs Pescara Nord. L’ostinazione con la quale si è deciso di abdicare la gestione della farmacia comunale, in nome di una discutibile passività, che trova giustificazione in una gestione poco oculata del servizio, cela la volontà di avvantaggiare qualche interesse particolare, snaturando l’amministrazione di qualsiasi validità manageriale, in nome del privato”.

“La stessa dott.ssa Stefania Melena, del Dipartimento per la Salute ed il Welfare, che si occupa del Servizio Assistenza Farmaceutica e Trasfusionale a livello regionale, – ricordano i tre esponenti PD – ci aveva evidenziato la sussistenza di un vuoto normativo circa la possibilità di ricorrere per il servizio di gestione delle farmacie comunali, al regime concessorio a terzi. Difatti diversi sono i pronuniciamenti giurisprudenziali in materia del tutto antitetici, che hanno portato la stessa Regione, lo scorso febbraio, alla richiesta di un parere legale all’Avvocatura generale dello Stato, che non si è ancora pronunciata in materia.

In questo contesto riteniamo ancora più paradossale la frettolosità con la quale si è deciso di esternalizzare il servizio. Per garantire trasparenza e concreta condivisione di proposte sarebbe stato più opportuno accogliere a tempo dovuto la nostra richiesta di un sopralluogo della Commissione Sanità in loco, per valutare la fattibilità del trasferimento”.
A fronte della possibilità annunciata dal primo cittadino di rivedere le sue posizioni dinanzi a valide alternative, il gruppo Consiliare PD ha concordato con le forze di minoranza di riunire la Commissione di Garanzia per la prossima settimana per effettuare un sopralluogo, con il Direttore della Asl, D’Amario, e l’assessore regionale alla Sanità, Paolucci, per constatare dicono “ l’effettiva improponibilità della nostra ipotesi e se del caso, valutare la possibilità di realizzazione di una struttura in legno lamellare negli spazi esterni di proprietà del Comune, attigui alla futura Sala di attesa, in cui allocare il servizio”.
“E’chiaro – concludono Di Costanzo, Gabriele e D’Ignazio – che la scelta di dismissione di un bene pubblico e l’affidamento in gestione al privato non sia sinonimo di miglioramento del servizio ma mera agevolazione degli interessi particolari e che con questa mossa l’amministrazione abbia dato ulteriore prova di pochezza gestionale e di visione politica”.

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