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Aprile 2019 l'amministrazione Maragno viene premiata con la Bandiera gialla FIAB

Bandiera gialla FIAB a Montesilvano, le opposizioni “città declassata da 3 a 2 biciclette”

Montesilvano – “Se l’Amministrazione dimostrasse realmente sensibilità alla mobilità sostenibile e ciclopedonale, non comprendiamo a questo punto il perché quest’anno la città di Montesilvano è stata declassata da 3 biciclette a 2 nel riconoscimento della Bandiera Gialla, riconoscimento ideato dalla Fiab Onlus. Un premio conferito alle città bike friendly che mettono in pratica concrete politiche per la mobilità in bicicletta” . E’ quanto lamentano I Consiglieri Comunali del Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

PD e 5 stelle ricordano come il riconoscimento venne conquistato con l’Amministrazione Maragno atraverso l’introduzione di una serie di politiche a sostegno della ciclopedonalità,e una pianificazione della biciplan con la realizzazione di nuovi tratti di ciclabile sulla città, “doveva costituire da punto di partenza per implementare nuove reti e raccordi ciclopedonali e dunque più opportunità sostenibili a residenti e turisti. Invece per mancata documentazione, si apprende che per il terzo anno consecutivo,  il Comune Ciclabile è stato declassato nel riconoscimento per non aver fornito la documentazione relativa a questo anno, con il consiglio di adottare il biciplan esistente, realizzare nuove ciclovie quotidiane, istituire ampie zone 30 e lavorare sulla comunicazione”.

Secondo le opposizioni, le scelte dell’Amministrazione sembrano volgere verso una direzione contraria, “non solo non dando seguito a quanto di positivo realizzato, ma addirittura distruggendo e rifacendo un tratto di ciclabile, collaudato pochi anni fa e realizzato con finanziamenti regionali del PAR FARS 2007-2013, con evidente sperpero di denaro pubblico per esigenze legate ad un evento di natura privata, oltre che costituire modello di mala gestione da parte di una pubblica amministrazione.

Un’Amministrazione che prima ha annunciato in pompa magna il progetto sul tratto di litorale di Via Aldo Moro, come parte di un restyling complessivo della riviera, prevedendo sullo stesso addirittura una modifica al tracciato ciclopedonale con due curve a ingressione sulla spiaggia e poi sulla pineta, senza pareri degli Enti competenti e opportune consultazioni con le associazioni di categoria, con ovvie criticità per la sicurezza, per l’equilibrio dell’arenile e della riserva naturale, senza una valutazione con il Comune Capofila della Bike-to-cost di cui il tratto fa parte, per poi virare verso una “manutenzione stradale da cordolo a cordolo”. Un investimento senza criterio che invece poteva essere utilizzato per valorizzare la ciclopedonalità di altre aree della città, come consigliato dalla FIAB o creare dei raccordi tra i tratti di ciclabile. Invece, si continua con una politica di interventi spot, tipo la sperimentazione della micro mobilità con monopattini elettrici e segway in città, utilizzando i fondi del cd. Decreto Fraccaro, senza una realizzazione dei raccordi intermodali, un’attuazione ragionata di ampie zone 30, di aree pedonali e a velocità inferiori a 6 km/h e più in generale di una pianificazione della mobilità rispetto alla quale il Comune continua ad essere inadempiente da tempo, mancando addirittura di un PUT – obbligatorio per legge per i Comuni sopra a 30 mila abitanti- né tanto meno di una pianificazione intercomunale, come richiesto dalla legge istitutiva della Nuova Pescara. E’ evidente che la recente scelta di mettere a disposizione i parcheggi per le auto lungo la strada parco costituisce un’opzione che agevola il traffico automobilistico, anziché scoraggiarlo. Un modo di amministrare e progettare che genera confusione e che dietro a interventi spacciati come “green” rivela chiaramente interessi per il cemento e una scarsa sensibilità a politiche sostenibili”.

Dem e pentastelati infine aggiungono “Ci auguriamo che l’incontro con le associazioni, che solo adesso l’Amministrazione ha deciso di accogliere, dopo che le stesse hanno diffidato il Comune a interrompere i lavori di riqualificazione del tratto di Via Aldo Moro, possa dare concretamente dei frutti, piuttosto che continuare sulla strada degli spot e della propaganda, senza dare concretezza a quanto di buono messo in atto negli anni precedenti, perdendo l’Oscar dell’ecoturismo per la spiaggia libera accessibile o declassando il riconoscimenti Bandiera Gialla della FIAB, organizzazione della quale l’Assessore alla mobilità ignorava fino a poche settimane fa nome,  esistenza e funzione”.

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