Pescara – “Il senatore D’Alfonso perde il pelo ma non il vizio. Quando era Presidente aveva la capacità di decidere e argomentare su tutte le materie e deleghe con risultati pessimi, oscurando sistematicamente i componenti della sua giunta. Oggi, continua a parlare di turismo dopo aver creato un disastro ineguagliabile”. E’ la replica dell’assessore al Turismo Mauro Febbo all’ex presidente della Giunta regionale dopo la conferenza stampa tenuta ieri sul rilancio del comprensorio turistico del Voltigno, in provincia di Pescara.
«rendere possibile la fruizione di un territorio anche a chi vive lontano» aveva dichiarato ieri il Senatore Dem, «si pensi agli abruzzesi che vivono all’estero, che sono oltre 1 milione e 700 mila, in considerazione dell’importanza del patrimonio naturale e della qualità dell’habitat del comprensorio del Voltigno e del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, certificato dalla presenza dell’Orso marsicano, avvistato l’8 maggio scorso. Un “turismo del rientro” che può essere reso possibile anche grazie ai lavori per i quali ci sono investimenti e che riguardano la viabilità: la Loreto-Penne e la Farindola-Castelli-Castel del Monte».
L’assessore Febbo ha evidenziatoa, nella sua nota, come «la proposta di D’Alfonso di presentare un disegno di legge per sostenere i territori delle zone interne, come appunto il comprensorio del Voltigno, ha il sapore di una diatriba tutta interna al Partito democratico, come sostenuto già dall’intervento del Presidente della Provincia di Pescara Zaffiri. Nei cinque anni precedenti di centrosinistra – osserva Febbo – la Regione Abruzzo non ha avuto un assessorato al turismo, non sono state destinate risorse nei bilanci, zero risorse comunitarie, zero programmazione sulla comunicazione e promozione istituzionale e mancanza di una visione di sviluppo. Pertanto – conclude Febbo – invito il senatore a lavorare nell’Aula del Parlamento dove si è rifugiato».