Pescara – «Il precedente conferma la regola: dopo Montesilvano, anche Pescara infligge un “taglio” alla pista ciclabile regionale “Bike to coast” in modo rapido e indolore. Fatto è che il cordolo che separava la pista ciclabile dalla strada, realizzato dal progetto di unificazione dei percorsi sostenibili rivieraschi, oggi non c’è più. Così i ciclisti per continuare il tragitto su due ruote, devono effettuare un giro largo e attraversare in curva un incrocio, attraversato da bus e auto, mentre prima procedevano in maniera rettilinea e riparata da un cordolo che ora è stato eliminato». Ad affermarlo è il Consigliere regionale Antonio Blasioli che sottolinea la rapidità dell’intervento «scandito da un’ordinanza del 9 giugno scorso, ma sarebbe utile capire dal Comune quale sia la progettualità a monte e la ditta esecutrice, nonché se la modifica è in regola con quanto stabilisce il Decreto Ministeriale 30 novembre 1999, n. 557, Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, vista la tortuosità del percorso attuale. Altro dubbio sostanziale è se sia stata interpellata la Soprintendenza per effettuare la valutazione paesaggistica che è prevista per i lavori di questo genere sulla riviera di Pescara».
«Sapere tutto questo è utile –aggiunge Blasioli– anche per capire se a spingere la modifica sia davvero un’esigenza collettiva o una richiesta specifica, come fa presupporre la sola realizzazione degli stalli di sosta, anziché il mancato spostamento della fermata del bus, che rimane su strada a bloccare il traffico e che avrebbe potuto offrire una parvenza organica di progettualità al provvedimento, che non sembra ispirato da un ragionamento complessivo di tutela delle utenze deboli e degli stessi automobilisti, ma da un ennesimo pubblico “favore” ai danni dell’interesse collettivo e della sicurezza di ciclisti e pedoni».