Pescara – Approvato in Consiglio Comunale il bilancio consuntivo 2019, che fotografa la gestione contabile ed economica dell’ex amministrazione di centrosinistra targata Marco Alessandrini, nella prima parte dell’anno, e l’attuale coalizione di centrodestra del Sindaco Carlo Masci, dalla data di insediamento a fine 2019.
“Un bilancio approvato senza che nessuno, né da destra né da sinistra, abbia proferito parola durante la discussione, forse proprio perché da corresponsabili del predissesto del Comune di Pescara non hanno avuto il coraggio di dire la verità ai cittadini sullo stato dei conti in cui versa la più grande città d’Abruzzo” – dichiara il capogruppo M5S Pescara Erika Alessandrini.
“Siamo nuovamente arrivati alla ventilazione forzata finanziaria” aggiunge la consigliera Alessandrini, “il Comune nel 2019 è riuscito ad andare avanti solo con le anticipazioni di tesoreria delle banche, chiudendo il bilancio in perdita di ben 47 milioni di euro”.
“Una gestione allegra, fatta di anticipazioni di cassa milionarie e non restituite (con la conseguenza di pesanti interessi da pagare a carico dei contribuenti) – prosegue il vice capogruppo M5S Pescara Paolo Sola – “così come oltre un milione di euro di somme di riserva vincolate per le emergenze o le esigenze straordinarie, utilizzate come un bancomat per acquisti di beni e servizi o per l’organizzazione degli eventi tanto amati dal centrodestra, come il Festival della Rivoluzione che celebrava il centenario dell’impresa di Fiume di Gabriele D’Annunzio. La vera ‘rivoluzione’ una volta tanto sarebbe amministrare con coscienza e trasparenza i soldi dei pescaresi, perché alla fine dei conti i bilanci non mentono e raccontano di una gestione superficiale che accomuna tanto la destra quanto la sinistra, che negli ultimi 10 anni hanno prima messo in ginocchio le casse comunali e poi hanno tassato al massimo i cittadini pescaresi, arrivando a mettere le imposte anche sull’ombra delle tende e delle insegne dei negozi”.
Il M5S aggiunge infine ricordando che non rimarrà in silenzio «di fronte alla calamità che si sta abbattendo sulle casse comunali e alle responsabilità di una classe politica che, con arroganza e superficialità, da una parte ci ha condotto al predissesto, e dall’altra sta dimostrando che ha come unica ricetta quella di fare ancora peggio”.