Il confronto con D’Alfonso – presente all’incontro il neo segretario regionale del Pd, Marco
Rapino, che lo ha accompagnato – non ha deluso le aspettative. Rispondendo ai quesiti posti negli
interventi introduttivi del presidente e del direttore regionale della Cna, Italo Lupo e Graziano Di
Costanzo, che hanno sottolineato il difficile momento in cui versa il mondo delle piccole imprese,
D’Alfonso ha annunciato importanti novità in materia di infrastrutture.
In particolare, dopo la
ripresa di un forte protagonismo su scala continentale, legato alla definizione degli investimenti
su Alta velocità ferroviaria, porti e aeroporti, l’Abruzzo metterà a punto una vera e propria mappa
degli insediamenti “strategiciâ€.
Un profilo, questo – ha detto D’Alfonso – cui risponde certamente l’Interporto di Manoppello, ma
non i quattro autoporti (Roseto, Castellalto, San San Salvo, Avezzano) realizzati da anni, mai aperti,
condannati a un progressivo degrado e oggetto di una lunga battaglia della Cna abruzzese, che ha
pure denunciato il caso alla Corte dei Conti.
In assenza di possibili impieghi legati allo sviluppo
dell’intermodalità, potrebbero così essere messi sul mercato, nel caso in cui aziende private
manifestassero un concreto interesse al loro utilizzo o di loro singole parti. E sempre a proposito di
trasporti, il presidente della Regione ha promesso di rivedere l’entità dei diversi balzelli aggiuntivi,
imposti dalla Regione, che gravano sul mondo dell’autotrasporto abruzzese (come nel caso del bollo
auto), rendendolo meno competitivo nei confronti della concorrenza di altre regioni.
In tema di credito, il Governatore ha annunciato la sua intenzione, d’intesa con l’assessorato
alle Attività produttive – ma solo dopo un’attenta ricognizione dei fondi non spesi – di mettere a
disposizione del mondo delle imprese la somma recuperata: «Ma dovrà trattarsi – ha scandito – di
una cifra fortemente significativa, penso intorno ai 50 milioni di euro».
Ancora, il presidente della
Regione, ha annunciato la sua lotta senza quartiere alle lentezze della burocrazia regionale: «Ma si
tratta – ha ammonito – di una macchina che negli anni è stata abbandonata al suo destino».