“Il Decreto Liquidità, che proprio pochi giorni fa al Senato abbiamo definitivamente convertito in legge, era nato in pieno lockdown con un solo obiettivo: garantire alle imprese italiane flussi di liquidità adeguati, per ovviare allo stop dell’attività a causa del Coronavirus. Nonostante le tante migliorie apportate al testo in sede di conversione, il meccanismo di erogazione risulta ancora farraginoso, e tanti piccoli imprenditori si trovano alla mercé di istituti di credito molto cauti nel concedere i finanziamenti. Infatti, la garanzia al 100% da parte dello Stato non viene comunque vista dagli stessi come sicura, perché qualora poi l’impresa destinataria dell’erogazione non dovesse riuscire a restituire il denaro, potrebbe aprirsi lo scenario per la banca dell’incauto affidamento. Su queste lungaggini è necessario un surplus di intervento, per questo ho presentato un’interrogazione al governo sul tema. I dati Istat diffusi in settimana ci prefigurano una seconda parte dell’anno complicatissima sul fronte economico, con calo pesante del Pil e con una perdita di posti di lavoro non trascurabile. Per essere efficaci, le misure inserite nel Decreto Liquidità hanno bisogno del pieno impegno di tutti i soggetti interessati all’iter. C’è poi da migliorare l’interoperabilità e lo scambio di informazioni tra ministeri, regioni e soggetti chiave quali l’Inps, onde evitare che un imprenditore si ritrovi tre o quattro volte a dover fornire le stesse documentazioni. Sono mesi cruciali per il nostro tessuto produttivo: la liquidità deve arrivare senza intoppi dalle banche”. Così il Senatore abruzzese M5S Primo Di Nicola.
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