venerdì , 22 Novembre 2024

Filovia: elettrificazione ‘al buio’. I comitati denunciano lo spreco di risorse pubbliche

Diverse volte la nostra testata ha affrontato il tema, sollevato da comitati cittadini, associazioni, sindaco e vice-sindaco della città di Pescara e segretaria PD di Montesilvano, in merito alle tante criticità ravvisate dal progetto. Stavolta a scrivere è Ivano Angiolelli, esponente di uno dei comitati cittadini sorti per tutelare la Strada Parco che da anni segue con attenzione il progetto, di cui conosce ogni minimo dettaglio ed ha anticipato tutte le criticità. Angiolelli, con rassegnazione e sconforto, tiene a specificare che la sua non è una battaglia del No ma del Sì a determinate condizioni praticabili e funzionali per la collettività. “Si tratta – dice – di proposte migliorative all’appalto attraverso l’ottimizzazione del finanziamento con l’acquisto di un numero ben più consistente di mezzi”.

Come da comunicazione ufficiale da parte dell’ATI, di cui è capofila la ditta Balfour Beatty, sono iniziati martedì alle 23.00 i lavori di tesatura dei cavi per l’elettrificazione dei 4 km di strada parco riguardanti la città di Montesilvano. Ad oggi i lavori hanno interessato più di un km chilometro attraverso l’istallazione della coppia del bifilare, il posizionamento di massi pesanti in mezzo alla carreggiata che fanno da punto di sostegno attraverso una base in ferro su cui si agganciano i cavi. Si proseguirà dunque con il completamento previsto per il 5 marzo.

“Nessuno pretende di gestire l’appalto, – spiega Angiolelli – sostituendosi agli enti deputati ma siamo consapevoli che questo tracciato non è idoneo né dal punto di vista strutturale né dell’accessibilità e che dunque non ha senso completare l’elettrificazione sui 6 km, che è la parte più onerosa dell’appalto. E’ sopravvenuto il fallimento dell’appaltatore e la legge consente in questi casi di procedere alla risoluzione in danno”.

“Al blocco dei fondi – continua – è necessario far seguire la sospensione dei lavori, altrimenti a breve i lavori di elettrificazione saranno portati a completamento”.
Amareggiato per quanto sta accadendo Angiolelli scrive direttamente al Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, lamentando dello scempio che a suo dire “si sta consumando ai danni della popolazione, del paesaggio, del territorio, del patrimonio comune e dell’Erario dello Stato”.

Dopo aver anticipato l’inadeguatezza del mezzo Phileas della Balfour Beatty a motore ibrido, Angiolelli
denuncia “L’intervenuto blocco dei fondi di pertinenza della commessa pubblica, non accompagnato da alcuna decisione responsabile conseguente, circa l’indispensabile sospensione di lavori palesemente irregolari, sia per l’accertata inadeguatezza strutturale del sottofondo stradale dell’intero percorso riservato al filobus, sia per la presenza di marciapiedi non a norma e di banchine di fermata inaccessibili alle categorie sociali più deboli, lasciano sgomenti i cittadini consapevoli”.

Non manca di evidenziare l’inadeguatezza del mezzo rotabile PHILEAS, mai funzionante su strada nel sistema innovativo di guida magnetica vincolata in dotazione, che a suo dire “aveva costituito la ragione essenziale dell’ingente sovradimensionato finanziamento indebitamente confermato dal CIPE.

Rotabile, nel frattempo tristemente fallito com’era fin troppo agevole prevedere, con l’impegno morale della capofila BBR a sostituirlo nel medio termine di diciotto mesi con un mezzo alternativo equivalente, da impiegare comunque su un tracciato riservato inadeguato alla bisogna nella sua intera estensione”.

Secondo Angiolelli si tratta di “un quadro desolante e oltremodo mortificante, disegnato grazie all’ignavia di una Pubblica Amministrazione mai attenta, nell’arco di più d’un ventennio, alla tutela degli interessi generali prevalenti, benché puntualmente informata, nei suoi più alti esponenti, dello scempio che si stava consumando ai danni della popolazione, del paesaggio, del territorio, del patrimonio comune e dell’Erario dello Stato”.

A sostenere la sua posizione tante associazioni e comitati che si battono da anni per la strada parco, Wwf, Comitato oltre il gazebo, Comitato utenti strada parco e Carrozzine Determinate,.

“Incredibilmente, – scrivono – nonostante il fallimento dell’azienda produttrice del mezzo Phileas, viene completata l’elettrificazione aerea in assenza del mezzo da impiegare.

Perfino di fronte al clamoroso fallimento di un progetto non funzionale a risolvere le problematiche di mobilità dell’area metropolitana e addirittura non funzionante nella sua componente rotabile, la regione Abruzzo non coglie l’occasione per procedere in autotutela alla sospensione dei lavori e alla richiesta di risoluzione in danno del contratto. Al contrario si concede alla ATI una proroga di 18 mesi per la presentazione di un veicolo alternativo ad oggi inesistente. Tutto ciò in un appalto che si trascina da vent’anni”.

Secondo i Comitati si sta continuando così ad impiegare risorse pubbliche “senza nessuna certezza per quanto riguarda il risultato finale”.

“Un’amministrazione accorta e responsabile – scrivono – avrebbe dovuto attivarsi per giungere ad una necessaria modifica progettuale. L ‘adozione ad esempio di un mezzo ibrido di ultima generazione garantirebbe una pronta e flessibile risposta ai problemi della mobilità, consentendo altresì una opportuna riflessione su modalità di impiego e alternative di percorso.
È grave la responsabilità politica del presidente D’Alfonso che, nonostante le forti perplessità espresse su questa vicenda dalla stessa amministrazione di centro sinistra che governa la città di Pescara, decide di fatto di tutelare interessi privati a discapito dell’interesse pubblico, tradendo in questo modo il suo mandato istituzionale”.

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