giovedì , 21 Novembre 2024

Blasioli su fase 2: “Diventano fondamentali servizi territoriali e medici di famiglia, si provveda per i dispositivi necessari”

“La Regione procuri in tempo dispositivi di protezione per i medici di base e il personale sanitario dei servizi territoriali, perché presto il testimone della prima linea passerà alla prevenzione e non possiamo farci trovare impreparati”, l’appello del consigliere regionale Antonio Blasioli.

 

“E’ una precisa richiesta che arriva proprio dai medici di base, di cui mi faccio portatore affinché l’attesa fase 2 inizi nel modo sperato – ribadisce il consigliere PD – Ad oggi la Regione ha ancora reso noto il quadro completo di quanto ha programmato per affrontare il post emergenza coronavirus, azione che, ci auguriamo, non sconti i ritardi e le superficialità che hanno invece caratterizzato la fase 1. Di certo, oltre al comportamento della comunità che fino ad oggi è stato davvero esemplare e che ha aiutato a vedere la discesa della curva di vittime e contagi, avranno un’importanza fondamentale i servizi sanitari territoriali e, fra questi, il ruolo di prima linea passerà ai medici di base, categoria peraltro duramente segnata dal Covid19 per malati e vittime in tutto.

Perché non si arrivi al post emergenza sprovvisti di tutto ciò che serve per tutelarsi e tutelare, com’è accaduto e come purtroppo ancora accade in alcuni presidi sanitari ospedalieri e nelle comunità sanitarie, il caso delle Rsa indifese è purtroppo un esempio drammatico, è indispensabile fornire le prime linee di dispositivi adeguati ad affrontare i mesi che seguono al contagio. A dimostrarlo resta agli atti la richiesta reiterata dal febbraio scorso e proprio dai medici di base al Dipartimento regionale della Salute di dispositivi professionali di prevenzione, in particolare mascherine, camici, occhiali e guanti, con tutti i requisiti richiesti per garantire il servizio delle visite nel periodo di emergenza.

Mesi, perché non si tratterà di settimane, durante i quali si misurerà la nostra capacità di convivenza con il virus, prima che test sierologici e vaccini ci aiuteranno a mettercelo alle spalle.

Se non lo ha ancora fatto, la Regione si muova e impari a condividere scelte e percorsi, ascoltando e accogliendo i suggerimenti positivi che arrivano da chi non governa come contributi positivi quali sono e non come critiche, perché l’unica campagna da portare avanti oggi è quella per la vita”.

 

 

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